Dipendente in malattia: se commette questo errore scatta il licenziamento

La Corte di Cassazione ha stabilito la legittimità del licenziamento stabilito nei confronti di un dipendente che ha svolto specifiche attività durante il congedo per malattia.

I giudici della Corte di Cassazione si sono espressi nuovamente sul licenziamento dei dipendenti con la sentenza emessa numero 11154 nei giorni scorsi. In particolare, per la Suprema Corte, il provvedimento disciplinare è legittima se stabilita nei confronti di un lavoratore che svolge attività incompatibili con la guarigione durante il periodo di malattia.

Licenziamento dipendente
Dipendente in malattia: se commette questo errore scatta il licenziamento (Abruzzo.cityrumors.it)

Una decisione valida anche se viene accertato un danno potenziale alla salute del dipendente e non concreto. I giudici hanno preso in esame il caso di un lavoratore che, durante il periodo di congedo, si era dedicato ad attività come gite al mare. Una situazione ritenuta dall’azienda incompatibile con il riposo e che ha portato al licenziamento.

Licenziamento per determinate attività durante le congedo: il parere della Cassazione

Un lavoratore può essere licenziato se, durante il periodo di congedo per malattia, si dedica ad attività che potrebbero comprometterne la guarigione. Questa la decisione della Corte di Cassazione con la sentenza numero 11154 del 28 aprile scorso.

Corte Cassazione
Licenziamento per determinate attività durante le congedo: il parere della Cassazione (Foto da Ansa) – Abruzzo.cityrumors.it

Il caso analizzato dagli Ermellini riguardava un dipendente che era stato licenziato dal datore di lavoro per aver svolto attività ludiche, come guidare il motorino ed una gita al mare, durante il periodo di congedo richiesto per un infortunio al braccio. Tali attività erano state accertate da un investigatore privato, assunto dall’azienda. Quest’ultima ha poi stabilito il provvedimento disciplinare ritenendo incompatibili le condotte del dipendente con il riposo e l’immobilizzazione del braccio, come da prescrizione medica. Non solo, secondo il datore di lavoro, tali attività avrebbero potuto comportare l’aggravamento della malattia ed il possibile prolungamento del periodo di cure.

Il licenziamento era stato impugnato dal dipendente e la Corte d’Appello aveva dato ragione a quest’ultimo ritenendo sproporzionato il provvedimento. La Cassazione, secondo quanto riporta Quifinanza.it, invece, accogliendo il ricorso dell’azienda, ha giudicato legittimo il licenziamento sottolineando che la valutazione sul punto deve tenere conto del rischio potenziale sulla guarigione e non degli effetti concreti.

In sintesi, un lavoratore in congedo per malattia può svolgere altre attività, ma queste non devono compromettere o allungare la guarigione rispettando i principi di buona fede, correttezza e diligenza nei confronti del datore di lavoro. Il congedo per malattia, difatti, viene considerato come un periodo di sospensione dell’attività lavorativa materiale, ma il rapporto di lavoro rimane in essere.

Gestione cookie