Il Conto Termico permette di rinnovare l’impianto di riscaldamento in casa approfittando di un contributo a fondo perduto.
Se volete rendere la vostra casa green e ridurre i consumi per una bolletta più leggera dovete approfondire le condizioni per accedere al Conto Termico, un contributo a sostegno di interventi di efficientamento energetico.
I lavori di efficientamento energetico di un immobile permetteranno al proprietario di aumentare la classe energetica della casa facendone incrementare il valore. In Italia il 70% del parco immobiliare è composto da abitazioni di classe G o F. Significa che la nostra penisola è ricca di immobili altamente inquinanti e di famiglie che spendono ingenti cifre per pagare luce, gas e acqua calda.
L’Unione Europea ha imposto con la Direttiva Case Green gli interventi di riqualificazione energetica per aumentare la classe della propria casa entro pochi anni. Una richiesta dal costo molto alto, dai 35 mila ai 60 mila euro di lavori di ristrutturazione tra cappotto termico, infissi nuovi, installazione di una caldaia a biomassa e di pannelli solari. Il Conto Termico permette di risparmiare sulla spesa dei lavori volti al miglioramento degli edifici in termini di efficienza termica e all’uso di fonti rinnovabili.
Come funziona il Conto Termico e chi può richiederlo
Privati e Pubbliche Amministrazioni possono richiedere il Conto Termico e ottenere i fondi per recuperare il 40% 50%, il 65% o il 100% della spesa sostenuta. Non parliamo della detrazione come per gli altri Bonus casa ma di un rimborso spese, molto più utile ai cittadini. Il Conto Termico è più simile al Reddito Energetico, l’aiuto volto all’installazione di impianti fotovoltaici dedicato alle famiglie a basso reddito.
I fondi stanziati sono di 900 milioni di euro per privati e piccole imprese e 400 milioni di euro per le PA. Gli interessati devono presentare domanda una volta terminati i lavori di ristrutturazione. I rimborsi saranno erogati tramite rate costanti tra i due e i cinque anni con un massimo di 5 mila euro a rata. Tra le spese ammesse la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con
- pompe di calore con potenza termica nominale entro i 2.000 kWt,
- sistemi ibridi a pompa di calore,
- generatori di calore come caldaie e termocamini a biomassa con potenza nominale entro i 2 mila kWt,
- impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria per una superficie solare lorda entro i 2.500 metri quadrati,
- soluzioni alimentate a pompa di calore al posto di scaldacqua elettrici.
Per conoscere ogni dettaglio del Conto Termico rimandiamo alla pagina ufficiale gse.it.