Bella notizia per i lavoratori autonomi: è in arrivo il bonus per le Partite Iva nel 2025, ma non tutti possono fare domanda. Ecco come funziona la misura.
Quando ci si riferisce ai lavoratori autonomi, si parla sempre di quelle figure professionali che organizzano, progettano e realizzano la propria attività in modo del tutto autonomo. Vuol dire, in sostanza, costituire un’impresa oppure svolgere la cosiddetta libera professione, ma ci sono anche molte altre possibilità.

Generalmente, però, questo genere di lavoratori non è preso troppo in considerazione dalle amministrazioni, ma ora qualcosa potrebbe cambiare. Questo perché è previsto il Bonus Partite Iva per il 2025. Stiamo parlando di una misura che garantisce ai lavoratori e alle lavoratrici autonome un importante incentivo. È bene però sottolineare che si tratta di un beneficio che non è previsto a tutti, ma solo a una particolare categoria professionale.
Bonus Partite Iva: come funziona la misura per gli autonomi
Per la gioia di una parte di lavoratori autonomi, sarà possibile presentare la domanda per l’ISCRO (Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa). L’obiettivo delle autorità è quello di offrire un sostegno economico temporaneo a una categoria di professionisti che lavorano con Partita Iva. Si tratta in buona sostanza di una indennità di disoccupazione rivolta ai professionisti autonomi iscritti alla Gestione Separata.
A comunicarlo in via ufficiale è stato l’INPS attraverso il Messaggio n. 1858 del 12 giugno 2025, che ha quindi confermato la riapertura del servizio online per poter inviare le richieste. In questa circostanza, inoltre, sono state indicatele date da tenere a mente: le domande potranno essere inviate dal 16 giugno fino al 31 ottobre 2025, si tratta quindi della data di inizio e quella di fine.

Ricordiamo che l’ISCRO è una misura che è stata introdotta in via sperimentale nel triennio 2021-2023, ma è diventata strutturale solamente dal 1° gennaio 2024, quando è stata inserita nella Legge di Bilancio 2024 (legge n. 213/2023, art. 1, commi 142-155). È stata pensata per tutti quei professionisti autonomi che lavorano con Partita Iva, iscritti alla Gestione Separata INPS, che svolgono la loro professione in maniera abituale.
La domanda per il bonus deve essere inviata dal portale Inps, accedendo con le credenziali digitali (SPID, CIE, CNS) bisogna seguire un percorso netto: andare nella sezione Sostegni, Sussidi e Indennità, poi procedere in Esplora Sostegni, Sussidi e Indennità, dare clic su Vedi tutti nella sezione Strumenti, procede in Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche e poi in Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO).
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Bonus Partite Iva ISCRO 2025: chi può richiederlo quest’anno
La prima cosa da sottolineare è che, coloro che hanno beneficiato dell’ISCRO nel 2024 sono esclusi e non possono partecipare al bando. La normativa, infatti, stabilisce che la misura non è accessibile per due anni consecutivi. Lart. 1, comma 150, della Legge di Bilancio 2024 (legge n. 213/2023), sottolinea che l’ISCRO può essere percepito solo per un anno.

In sostanza, coloro che hanno ottenuto il bonus nel 2024, non possono fare domanda nel 2025 e 2026. La domanda, in questi casi, verrà respinta in modo automatico dall’INPS. Entrando nel dettaglio, quindi, coloro che possono fare domanda sono:
- Chi non fa fatto richiesta nel 2024.
- Chi ha fatto domanda ma non è stato ammesso alla misura.
- Coloro che hanno beneficiato dell’ISCRO in un anno precedente al 2024 (2021, 2022 o 2023), l’importante è che siano passati almeno due anni.
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Come si può percepire, il sistema prevede una sorta di “pausa obbligatoria” di due anni tra una fruizione e l’altra della misura, in questo modo si garantirà che l’indennità resti un sostegno straordinario e temporaneo, scongiurando che diventi una misura continuativa.





