Lo Spid diventa a pagamento per tutti, ma c’è un trucco (legale) per non pagarlo: basta fare questo

Lo Spid diventa a pagamento per tutti gli utenti, ma per fortuna c’è un trucco del tutto legale per non pagarlo. Basta fare questo: ecco che cosa.

Negli ultimi anni, sono in tanti ad aver iniziato a usare abitualmente lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), parliamo di un sistema che consente a tutti i cittadini e a tutte le imprese di accedere velocemente ai servizi online della Pubblica Amministrazione e di soggetti privati che aderiscono usando un’unica identità digitale.

ragazza al pc e logo spid
Lo Spid diventa a pagamento per tutti, ma c’è un trucco (legale) per non pagarlo: basta fare questo – abruzzo.cityrumors.it

Stando agli aggiornamenti degli ultimi giorni, pare che lo Spid diventerà a pagamento, o almeno lo sarà per quegli utenti che si appoggiano ad alcuni provider. Ci sono alcuni servizi che hanno optato di introdurre un abbonamento annuale per usufruire del servizio di identità digitale. La comunicazione ai cittadini è arrivata proprio di recente, i quali saranno costretti a dover pagare una somma per continuare a sfruttare il sistema.

Non tutti però sanno che c’è un modo per poter accedere ai servizi online gratuitamente, quindi senza dover pagare annualmente. È un metodo del tutto legale, che consentirà agli utenti di evitare di sborsare certe cifre. Andiamo a vedere nel dettaglio che cosa fare e quali sono i motivi che hanno portato alla decisione di introdurre lo Spid a pagamento.

Spid a pagamento: quali sono i motivi e chi lo ha introdotto

Lo Spid diventerà a pagamento per quanto riguarda motivi di sostenibilità economica, in pratica è tutto riconducibile al ritardo dell’erogazione del contributo complessivo di 40 milioni di euro, che era stato promesso dall’esecutivo nel 2023 per far fronte ai costi di gestione. Da qui la decisione di gravare sulle tasche degli utenti, che non c’entrano nulla.

pc portatile
Spid a pagamento: quali sono i motivi e chi lo ha introdotto – abruzzo.cityrumors.it

Lo Spid a pagamento è già realtà, visto che alcuni provider lo hanno già introdotto a discapito dei cittadini. Il primo a introdurlo è stato Aruba proprio a maggio 2025, che ha deciso di far usufruire del servizio quegli utenti che decideranno di pagare 4,90 euro l’anno. Una scelta seguita a ruota da Infocert, che ha deciso di introdurlo a luglio 2025, facendo pagare ai cittadini 5,98 euro l’anno.

Nel frattempo, il Codacons ha attaccato questa scelta dei provider, sottolineando che si tratta di una lesione dei diritti dei consumatori, riservandosi la possibilità di agire per chiedere un risarcimento a nome di tutti gli utenti italiani. Ci sono delle attività indispensabili e che necessitano avere una identità digitale attiva propria.

I cittadini difficilmente potranno evitare di usare lo Spid, perché servirà per una serie di attività come consultare le pensioni INPS, controllare i cedolini degli stipendi, presentare domande per i bonus, richiedere certificati anagrafici, sfruttare la dichiarazione dei redditi precompilata, chiedere il cambio del medico di base.

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Le alternative gratuite allo Spid: ecco cosa usare per evitare abbonamenti

La prima cosa da fare è presentare una disdetta ad Aruba o Infocert mediante una pec o una raccomandata con ricevuta di ritorno, in questo modo si cesserà di utilizzare lo Spid, che viene utilizzato per il 90% dei casi per accedere ai servizi digitali della PA, per questo motivo è fondamentale averne uno a disposizione.

ragazza con tablet
Le alternative gratuite allo Spid: ecco cosa usare per evitare abbonamenti – abruzzo.cityrumors.it

Fortunatamente, almeno per il momento, si può usare Poste Italiane, visto che non sono arrivate notizie in merito a possibili pagamenti, tanto che già il 70% delle persone utilizza questo servizio. Il problema, però, ora sta in quel 30% che utilizza Aruba e Infocert e che si ritroveranno o a pagare un abbonamento o a disdirlo e a ritrovarsi senza servizio.

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Non avrà alcun problema chi ha la carta di identità elettronica (Cie), che è gestita dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, che però non viene usata molto spesso me è molto utile. In molti, infatti, potrebbero rivalutare questo documento, che può essere tranquillamente utilizzato sia con il PC che con lo smartphone, ma bisogna essere in possesso del PIN di otto cifre.

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