L’Inps, in questi giorni, sta inviando centinaia di mail per informare i cittadini di dichiarazioni dei redditi non registrate. Vediamo cosa si rischia e cosa fare subito per evitare il peggio.
Quasi tutti noi, al mattino, mentre sorseggiamo il nostro caffè bollente, controlliamo la casella di posta elettronica dal computer o dallo smartphone per vedere se sono arrivate nuove e-mail importanti. In questi giorni centinaia di cittadini hanno ricevuto mail del tutto inaspettate da parte dell’Inps.
Quando si riceve una mail dall’Inps piuttosto che dall’Agenzia delle Entrate, la giornata inizia con il piede storto: si temono guai in arrivo e soldi da sborsare. In effetti nella missiva, gli interessati sono stati avvisati del fatto che la loro dichiarazione dei redditi non risulta registrata sul sito.
Possibile? Qualcuno si fa la dichiarazione dei redditi in modo autonomo ma molti si affidano a Caf o, addirittura, a commercialisti che paghiamo profumatamente. Come mai la dichiarazione non è stata registrata? Il problema è serio e si rischia grosso. Come muoversi per evitare il peggio?
Centinaia di cittadini, negli ultimi giorni, hanno ricevuto mail da parte dell’Istituto di Previdenza Sociale che avvisa della mancata registrazione della dichiarazione dei redditi sul portale. I rischi che si corrono per la mancata presentazione della dichiarazione dei redditi, come ben sappiamo, sono grossi. Vediamo che cosa occorre fare.
Ricevere una mail da parte dell’Inps mette subito in agitazione: con l’Istituto di Previdenza Sociale non si scherza e in caso di debiti ad arrivare al pignoramento ci vuole meno di un attimo. Le mail che tanti contribuenti stanno ricevendo segnalano proprio la mancata registrazione della dichiarazione dei redditi.
Pertanto se la dichiarazione non risulta registrata, per l’Inps, è come se non l’avessimo fatta e risultiamo essere debitori. Il rischio? Trovarci con un mucchio di soldi da sborsare a cui si aggiungono pure interessi e sanzioni. Ma attenzione nella mail che tanti stanno ricevendo c’è un dettaglio da non lasciarsi sfuggire: l’indirizzo del sito scritto in fondo.
Se leggete bene il sito indicato non è quello reale dell’Inps ma un altro: Inps.im. Che cosa significa? La risposta è molto semplice ma, purtroppo, molti non lo hanno capito subito: si tratta dell’ennesimo tentativo di truffa ai danni dei cittadini. Questa mail non proviene veramente dall’Inps ma è una mail di phishing inviata da malviventi che scrivono da chissà dove e con lo scopo di mettere le mani sui nostri risparmi.
Ennesimo tentativo di truffa ai danni di poveri cittadini che, per un attimo, hanno temuto di essere nei guai con l’Inps. Del resto sono mesi che arrivano mail o SMS truffaldini di questo genere. Cosa possiamo fare per difenderci?
Questa mail è solo una delle tante. Nei mesi scorsi alcuni pensionati hanno ricevuto avvisi fasulli che li informavano di avere diritto ad un ingente rimborso e, ovviamente, per ottenerlo dovevano cliccare su un link e inserire i dati tra cui anche il proprio IBAN. A quel punto iniziava un incubo.
Infatti se noi inseriamo i nostri dati sensibili e, soprattutto, Codice Fiscale e Iban i malviventi avranno gioco facilissimo a svuotarci il conto corrente nel giro di pochi minuti. Cosa bisogna fare in questi casi? Beh intanto non cliccare su nessun link e non inserire nessun dato sensibile perché l’Inps mai e poi mai chiederebbe una cosa simile.
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In secondo luogo leggere sempre molto attentamente il contenuto delle mail che riceviamo perché, come in questo caso, è facile scorgere errori come il nome del sito dell’Inps. In caso di dubbi contattare direttamente gli uffici o, se non è possibile, chiedere aiuto ad un Caf.