I Muse tornano con “Unravelling”: nuovo singolo, concerti estivi e l’ipotesi di un album nel 2026

I Muse pubblicano il teaser del nuovo singolo Unravelling e tornano in scena con una serie di concerti nei festival europei. Il bassista Chris Wolstenholme conferma: “Subito in studio nel 2025, nuovo album nel 2026”.

Una scritta in sovrimpressione – Back at it… – e pochi secondi di musica nuova. I Muse annunciano il loro attesissimo ritorno in studio a distanza di tre anni da Will of the People, album che li ha restituiti in tutto il loro splendore non solo alle classifiche, ma anche ai palchi. Incluso un tour con due date strepitose all’Olimpico e a San Siro.

Muse, Matt Bellamy
Matthew Bellamy, cantante e chitarrista dei Muse – Credits (Abruzzo.CittyRumors.it)

Ora è il momento di tornare al lavoro. Le immagini mostrano Matt Bellamy tra ombre e bagliori, una voce distorta, e il titolo che campeggia al centro: Unravelling. Nessun annuncio ufficiale, nessuna data precisa, ma il segnale è inequivocabile: la band è tornata con un nuovo singolo.

Muse, nuovo singolo

La stampa britannica, dal NME a Radio X, ha subito rilanciato la notizia: il nuovo singolo potrebbe uscire a giorni, forse già entro questo fine settimana, anche in considerazione del fatto che proprio da domani la band sarà di nuovo sul palco, ospite del Rockfest in Finlandia. Si tratta della prima di una serie di date – poche, a dire il vero, e nessuna in Italia – che vedrà il trio ospite di alcuni importanti festival europei.

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Tante le curiosità. Bellamy utilizzerà una chitarra a otto corde, celebre per il suo suono elettronico e un po’ dark, che richiama gli esordi della band, da sempre amatissima in Italia.

“Unravelling”: una nuova direzione per la band?

Il titolo Unravelling suggerisce molto più di quanto appaia. Letteralmente significa “svelarsi”, “disfarsi”, “venire a galla”. È una parola densa, evocativa, che richiama la perdita di controllo, l’implosione emotiva, ma anche una possibile rinascita. Un filo narrativo perfetto per i Muse, che da sempre alternano riflessioni politiche e cosmiche a momenti più intimi e introspettivi.

Se il teaser anticipa davvero una nuova fase creativa, è possibile che la band stia lavorando a un disco concettuale costruito attorno all’idea di disfacimento interiore, di collasso, forse di rigenerazione. Uno dei temi cui la band è profondamente legata fin dagli esordi e che si sposa con l’attualità, segnata da insicurezze collettive e crisi individuali.

La scelta di tornare con un singolo isolato sembra strategica: testare il terreno, verificare le reazioni, misurare la fame del pubblico. E allo stesso tempo, accendere l’attesa per ciò che potrebbe arrivare dopo.

Muse, le dichiarazioni di Chris Wolstenholme

A confermare che i Muse non sono fermi e stanno lavorando da tempo a musica nuova c’è anche una recente intervista a Chris Wolstenholme, bassista della band, rilasciata a Radio X. Le sue parole non lasciano spazio a dubbi: “In effetti, per i nostri ultimi album… i tempi di pausa sono diventati sempre più lunghi. Sono subentrati tour sempre più lunghi ed estesi, e dinamiche personali che non ci hanno allontanato né rallentato, ma che richiedono più tempo per mantenere ad alto livello la nostra creatività”.

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Il musicista conferma che il disco è in fase avanzata: “Le idee ci sono, si tratta di andare in studio e fissarle. Già nei prossimi mesi registreremo tutto. Non credo che lavoreremo a qualcosa di davvero concreto prima dell’anno prossimo. Ma penso che il 2026 sarà l’anno del nostro nuovo album. Salvo disastri…”

Il nuovo album – il decimo in carriera – rappresenta un traguardo importante, che arriverebbe a quattro anni da Will of the People, pubblicato nel 2022.

Da “Will of the People” a “Unravelling”: un ritorno alle origini?

Con Will of the People, i Muse avevano scelto una direzione ampia, quasi eclettica: un album che mischiava rock, elettronica, accenni glam e suggestioni apocalittiche. In molti lo hanno interpretato come una sorta di “best of” di inediti, un compendio stilistico della loro carriera. Alcuni lo hanno amato, altri meno. Ma ora, con Unravelling, il trio inglese sembra pronto a voltare pagina.

Il possibile ritorno a sonorità heavy, l’utilizzo di strumenti pensati per reggere accordature più profonde, l’atmosfera oscura del teaser: tutto fa pensare a un disco più compatto e tematicamente coeso. Magari meno politico e più psicologico. Magari meno spettacolare, ma più inquietante. Come se la band avesse deciso di scavare dentro, anziché guardare fuori. Un meccanismo cui la band ha abituato i suoi fan, sempre sospesi nell’incertezza delle atmosfere che il gruppo sa rievocare a ogni uscita.

Estate 2025: i Muse di nuovo sul palco

Parallelamente al rilascio del nuovo singolo, i Muse si preparano a tornare sui palchi dei grandi festival europei. Il gruppo sarà tra i protagonisti dell’estate live 2025, con una serie di date che toccheranno Spagna, Paesi Bassi, Polonia e Francia: otto tappe in tutto, fino al 12 luglio. Più una data aggiuntiva a settembre, al Carnaval Ancol di Jakarta, in Indonesia.

Il 10 luglio saliranno sul palco del Mad Cool Festival di Madrid, in sostituzione dei Kings of Leon. Prima ancora, saranno presenti al Pinkpop Festival nei Paesi Bassi, e nei giorni successivi parteciperanno all’Open’er Festival in Polonia e al popolarissimo Hellfest di Clisson, in Francia. Per alcuni eventi sono confermati come headliner, a conferma di una centralità mai davvero venuta meno.

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Questi concerti rappresentano molto più di una semplice esibizione. Potrebbero diventare il laboratorio sonoro del nuovo progetto, il luogo dove testare dal vivo alcuni frammenti di Unravelling, se non addirittura presentare altre tracce inedite. I Muse lo hanno già fatto in passato: è sul palco che molte delle loro idee hanno trovato la forma definitiva.

Uno sguardo al futuro: decimo album in arrivo

Il 2026 sarà quindi, con ogni probabilità, l’anno del decimo album. I segnali sono chiari, le parole della band sono inequivocabili. Ma come sarà questo nuovo disco? Sarà un ritorno alle atmosfere cupe di Absolution e Origin of Symmetry, oppure un ulteriore passo verso territori ancora inesplorati?

Di certo, se Unravelling è l’apertura, c’è da aspettarsi un lavoro meno didascalico e più emotivo. Forse più ruvido, più diretto, meno infarcito di allegorie. E se i Muse continueranno a fare quello che hanno sempre fatto – cioè sorprendere e spiazzare – l’attesa sarà ben ripagata.

 

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