L’Università dell’Aquila parteciperà, insieme a una cordata di istituzioni e enti nazionali e internazionali, alla realizzazione del primo computer quantistico a ioni intrappolati di uso generale in Italia.
Il progetto all’avanguardia permetterà ai ricercatori dell’ateneo di sviluppare nuovi algoritmi e nuove applicazioni per queste tecnologie che saranno determinanti per il futuro della ricerca e dell’industria. La computazione quantistica sta vivendo in questi anni uno sviluppo molto rapido, simile a quello avvenuto negli anni Settanta per i primi microprocessori a base di silicio.
Le sue potenziali applicazioni future interessano moltissimi campi tra i quali: la sicurezza informatica, l’ottimizzazione dei processi industriali e di logistica, lo studio di complessi sistemi biologici, l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico, lo studio di nuovi materiali, lo sviluppo di farmaci, la medicina, lo sviluppo di modelli finanziari, e la modellizzazione di sistemi fisici e chimici.
Quest’ultimo campo sarà tra i primi nei quale si concretizzerà nei prossimi anni un reale vantaggio nell’utilizzo di computer quantistici rispetto ai computer tradizionali.
Il computer a ioni del progetto verrà installato presso il Quantum Computing and Simulation Center (QCSC) dell’Università di Padova.
L’Università dell’Aquila avrà un posto in prima fila per utilizzare queste nuove tecnologie e per incentivare gli scambi di ricercatori e studenti tra l’Università e gli altri partner del progetto: l’Università di Padova, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, il Centro Italiano di Supercalcolo CINECA, Università di Pavia, l’Istituto di Trieste per la Teoria delle Tecnologie Quantistiche, il Quantum at Trento Laboratory (Q@TN) e le società Arakne e NEAT.
Negli ultimi anni l’Università dell’Aquila si è mostrata moto attiva nel campo delle tecnologie, delle comunicazioni, della computazione e delle simulazioni quantistiche attraverso l’attività scientifica di numerosi gruppi di ricerca.
Per quanto riguarda la computazione quantistica, il gruppo del Professor Leonardo Guidoni, docente di Chimica Generale per Biotecnologie al Dipartimento di Scienze Fisiche e Chimche (DFSC) di UnivAQ, si occupa di sviluppo di algoritmi misti classici e quantistici per lo studio e la modellizzazione di sistemi molecolari, con importanti prospettive nel campo della chimica dei materiali e dell’interazione tra farmaci e biomolecole.
Nel campo delle comunicazioni quantistiche, il progetto INCIPICT ospita studi fondamentali sulla distribuzione dell’entanglement quantistico nelle reti in fibra ottica, anche mediante l’utilizzo delle innovative fibre multi-core istallate nell’esclusivo test-bed aquilano, facendo perno su strategiche collaborazioni internazionali coordinate dai professori Antonio Mecozzi e Cristian Antonelli.
Con questo progetto l’Università dell’Aquila si pone l’obiettivo di diventare un centro di riferimento e di guida del tessuto industriale regionale e nazionale, al fine di supportarlo nell’affrontare le future sfide tecnologiche e di sviluppo che si apriranno grazie all’evoluzione del calcolo quantistico.
Anche nella formazione post-laurea e dei giovani ricercatori, l’Università dell’Aquila è attiva nel campo della computazione quantistica con due progetti nell’ambito dei “dottorati innovativi con caratterizzazione industriale” in collaborazione con IBM-Italia, DataReply ed i laboratori di ricerca IBM di Zurigo. E’ inoltre partner del network europeo Marie-Sklodowska-Curie denominato MOQS (Molecular Quantum Simulations) che supporta la formazione e lo scambio di giovani ricercatori nel campo della modellizzazione molecolare quantistica con una rete di ricerca composta da altre università e partner industriali europei.