Pescara. La notizia della realizzazione della nuova sede della Regione Abruzzo nell’area di risulta a Pescara divide l’emiciclo.
Da una parte c’è chi esulta, come il capogruppo FdI Guerino Testa: “La nuova sede unica della Regione Abruzzo, che sorgerà nel cuore della città di Pescara, risponde a due necessità fondamentali: sicurezza e funzionalità, per dipendenti e cittadini”, scrive in una nota, auspicando anche che “la posa della prima pietra avvenga entro la legislatura targata Marsilio”, ricordando anche che “le altri sedi siano inagibili, con indice di vulnerabilità sismica pari a zero, oltre a non rispondere alle condizioni essenziali di capienza e di facile accessibilità, come attestato anche da alcuni studi sottoposti all’attenzione dei tavoli regionali da parte dei sindacati. L’area di risulta, invece, concordata con il comune di Pescara che ha la paternità strategica della pianificazione urbanistica, consente di soddisfare tutti i requisiti per far si che in tale location sorga la migliore sede della Regione”.
Tra i più critici, invece, il vice presidente del consiglio regionale Domenico Pettinari, il quale insiste sulla “soluzione poco logica”. “A disposizione della Regione ci sono già due edifici di proprietà”, ricorda, “siti in Viale Bovio e in Via Raffaello a Pescara, lasciati in abbandono e in stato di degrado, nonostante abbiano tutte le caratteristiche necessarie e un progetto già messo nero su bianco che attende solo di essere realizzato. Forse non è chiaro che in questo momento storico ogni euro conta e se chi amministra le casse di regione ha la possibilità concreta di risparmiarne anche uno solo, farlo diventa un dovere”.