Teramo, in carcere entra di tutto: la Polizia denuncia l’ennesimo tentativo di introdurre pacchetti…

Un problema quotidiano con il quale la polizia penitenziaria deve fare i conti, quello dell’introduzione nelle carceri di materiale altrimenti vietato come smartphone, oggetti vari e sigarette, fino alla droga 

L’uso del cellulare in carcere è un tema che suscita spesso dibattiti e curiosità. Molti si chiedono se i detenuti possano effettivamente utilizzare questi dispositivi durante la detenzione. La realtà è più complessa di quanto sembri e varia a seconda delle normative e delle regole interne delle strutture penitenziarie. Da alcuni anni però sono in vigore delle norme che prevedono una pena da 1 a 4 anni per chi introduce o detiene telefoni cellulari o dispositivi mobili di comunicazione all’interno di un istituto penitenziario.

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Teramo, in carcere entra di tutto: la Polizia denuncia l’ennesimo tentativo di introdurre pacchetti… – Abruzzocityrumors.it

La situazione delle carceri in Abruzzo è sempre più preoccupante e rischia di peggiorare nelle prossime settimane. Il problema del sovraffollamento resta il più impellente perchè la capienza massima è stata superata in tutte le strutture e il futuro non è assolutamente roseo. I numeri sono chiari, nelle carceri abruzzesi ci sono 1.602 uomini e 88 donne, per un sovraffollamento del 101%.

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I problemi delle carceri abruzzesi

La situazione delle carceri italiane resta uno dei problemi più grandi da risolvere, tra sovraffollamento, strutture datate se non a volte addirittura fatiscenti. Nelle case circondariali abruzzesi i numeri negli ultimi anni sono allarmanti e gli stessi sindacati chiedono un intervento da parte delle autorità competenti per cercare di prendere in tempo un problema che potrebbe diventare ancora più esplosivo.

I problemi delle carceri abruzzesi – Abruzzocityrumors.it

Il personale continua a svolgere il proprio lavoro con la massima attenzione ed efficienza, ma i problemi restano. Nei giorni scorsi, la polizia penitenziaria del carcere di Castrogno, in provincia di Teramo, dove i posti disponibili sarebbero soltanto 255 mentre i detenuti attualmente reclusi arrivano a 398, sono stati individuati e intercettati alcuni pacchetti sospetti lanciati in maniera sicuramente poco ortodossa sopra il muro di cinta che circonda l’intera casa circondariale.

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Smartphone e droga

Nei giorni scorsi, infatti, alcuni estranei al carcere hanno cercato di far entrare dall’esterno oggetti proibiti. Tre i pacchetti lanciati all’interno dell’area del penitenziario, ognuno contenente materiale diverso: un sacchetto con circa 100 grammi di hashish, un altro con quattro smartphone e un terzo con altrettanti caricabatterie. Immediato l’intervento della polizia penitenziaria che ha sventato il tentativo di introduzione illecita del materiale proibito.

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Smartphone e droga – Abruzzocityrumors.it

La vicenda mette in evidenza la difficoltà di controllare le aree esterne del penitenziario e spinge il sindacato della polizia penitenziaria a chiedere misure più stringenti per evitare simili episodi. “Non si tratta del primo episodio simile, anche se questa volta il metodo appariva poco elaborato”, ha spiegato Il segretario provinciale del sindacato autonomo di polizia penitenziaria, Giuseppe Pallini. Un episodio che segue tanti altri tentativi simili che non fa altro che confermare le difficoltà nel proteggere le aree esterne del carcere di Castrogno, dove i sindacati da anni hanno segnalato la mancanza di una sorveglianza efficace oltre il muro.

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