È assolutamente aberrante quello che una madre ha fatto a sua figlia bisognosa di aiuto. I carabinieri sono intervenuti compiendo una orribile scoperta.
Una madre dovrebbe prendersi cura dei propri figli, specialmente in situazioni di difficoltà che riguardano quest’ultimi. Come nei casi di disabilità. Ci vorrebbe ancora più amore, e ci vorrebbe ancora più dedizione. Tutto dovrebbe essere fatto per far felici i propri figli e per consentire loro di potere vivere una esistenza che possa essere il meno in salita possibile. Ed invece a volte escono situazioni come quella avvenuta in una località del Veneto.
Il caso inquietante ha scosso la comunità di Ficarolo, in provincia di Rovigo. La storia è di tradimento vero e proprio della fiducia e del ruolo guida che un genitore dovrebbe avere nei confronti dei figli. E c’è pure di peggio. Una donna è accusata di avere perpetrato anche degli abusi psicologici nei confronti di sua figlia affetta da alcune disabilità. La vicenda, a quanto pare, affonda le proprie radici indietro nel tempo. È una storia vecchia di anni. E colei che è accusata di avere tenuto una condotta iniqua ha oggi 48 anni.
Madre sperpera i soldi della figlia disabile, un parente la denuncia
Quest’ultima, spalleggiata dal compagno di 35 anni, deve rispondere delle accuse di essersi appropriata indebitamente di circa 680mila euro. Lei era stata nominata amministratrice di sostegno di sua figlia disabile, e quei soldi facevano parte del patrimonio della ragazza. Insieme al compagno 35enne, la donna avrebbe gestito le finanze in modo fraudolento, trasformando la sua responsabilità legale in un’opportunità per arricchirsi.
Il ruolo di amministratore di sostegno è una figura prevista dalla legge italiana per tutelare le persone che non sono in grado di gestire autonomamente le proprie finanze, come nel caso di disabilità fisiche o mentali. Questa figura ha il compito di amministrare il patrimonio del beneficiario, garantendo che le risorse siano gestite in modo responsabile e nell’interesse della persona assistita. In questo caso, la madre aveva la responsabilità di gestire e proteggere i beni della figlia, ma ha scelto di abusare della sua posizione.
La situazione è emersa grazie alla denuncia presentata da un parente della accusata e della ragazza disabile. Questo gesto ha dato il via ad una approfondita indagine da parte delle autorità, che ha portato alla luce una serie di irregolarità finanziarie. I finanzieri di Occhiobello hanno avviato le indagini, scoprendo che la madre aveva attuato una vera e propria “spoliazione” delle risorse finanziarie della figlia. Utilizzando il completo accesso ai conti, avrebbe sistematicamente prelevato ingenti somme, destinate perlopiù a soddisfare i suoi interessi personali.
Ed ora sono guai grossi
Le indagini hanno rivelato che i fondi sottratti non venivano utilizzati per il benessere della figlia, ma piuttosto per acquistare beni immobili e per alimentare conti correnti a lei intestati. Tra i beni acquistati, figurano auto di cilindrata, un capannone ed un immobile che è stato poi trasformato in abitazione. Questo comportamento è ovviamente una palese violazione della legge. E, nondimeno, è un tradimento totale, una pugnalata alle spalle, inferto alla figlia che necessitava ed ancora necessita di sostegno.
In seguito alle indagini, la Procura di Rovigo ha richiesto e ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) il sequestro preventivo delle somme sottratte. Questa misura è stata adottata per garantire che i fondi possano essere recuperati e restituiti alla legittima proprietaria, la figlia disabile. Il sequestro è avvenuto sia in modo diretto, bloccando i conti, sia per equivalente, riguardando i beni acquistati con i fondi sottratti.
La vicenda ha suscitato un forte dibattito sulla responsabilità degli amministratori di sostegno e sull’importanza di monitorare le loro azioni. È fondamentale che le istituzioni preposte garantiscano una supervisione adeguata per prevenire abusi simili. Le conseguenze legali per la madre potrebbero essere severe, con possibili pene detentive e il risarcimento dei danni.