La vicenda della Madonna di Trevignano ha tenuto banco per diverso tempo. Ora, però, è arrivata la verità e c’è una grande sorpresa
La Madonna di Trevignano ha fatto discutere per diverso tempo. Le lacrime che scendevano sul volto della statua avevano fatto pensare ad un primo momento in un miracolo tanto che in migliaia di fedeli si sono recati alle porte di Roma per pregare. O almeno così sosteneva chi ha portato la Madonnina in questa cittadina laziale. Parliamo di Gisella Cardia, la presunta veggente di origine siciliane che, dopo un viaggio a Medjugorie, ha traslocato la Madonnina a Trevignano.

La vicenda, però, non ha mai convinto tutti tanto che si è finiti in tribunale. E ora, a distanza di qualche mese, è venuta fuori la verità sulla Madonna di Trevignano. La perizia, condotta dal professor Giardina, ha permesso di rivelare di chi è il sangue presente sul volto della statua e di mettere fine ad un fatto che ha tenuto per diverso tempo banco in Italia e non solo.
Madonna di Trevignano, di chi è il sangue
Per molto tempo Gisella Cardia ha fatto pensare che il sangue presente sul volto della Madonnina di Trevignano rappresentava una sorta di miracolo e in centinaia si recavano sul posto per pregare. Ma c’era sempre qualcosa che non quadrava tanto che si è deciso di aprire un’inchiesta per verificare meglio l’accaduto e dare delle risposte ai fedeli che si chiedevano se davvero si tratta di un qualcosa di speciale o dietro c’era una truffa.
Alla fine la risposta è stata la seconda. La perizia del professor Giardina ha rivelato come il sangue era della stessa Cardia. Insomma, è stata la presunta veggente a metterlo sul volto della Madonnina per far pensare ad un miracolo e attirare i fedeli. Una vicenda che si è conclusa con una vera e propria beffa per le persone che comunque si sono recati a Trevignano.

Una scoperta che ha messo la parola fine alla vicenda e anche alle indagini. A Trevignano la Madonna non ha mai pianto e le lacrime di sangue sono state messe dalla veggente forse per attirare i turisti. Una beffa per i fedeli che in questi mesi hanno scelto la cittadina laziale come luogo di preghiera.