Un altro detenuto ha perso la vita per un malore nel carcere di Castrogno, a Teramo. Disposta l’autopsia per capire cosa sia successo
La Casa Circondariale di Castrogno è nuovamente al centro di una triste vicenda, sulla quale dovranno per forza di cose esserci degli approfondimenti per chiarire con esattezza quanto accaduto. Un detenuto cinquantenne, di nazionalità italiana, ha perso la vita nelle scorse ore.

Le prime informazioni indichino un malore improvviso come possibile causa del decesso. Le autorità competenti, però, hanno avviato le procedure per accertare con precisione cosa sia realmente successo. L’uomo, originario dell’Abruzzo, si trovava nella sezione comune del terzo piano del carcere. Stava scontando una pena per furto e altri reati.
Questo tragico evento si aggiunge a un altro, analogo, verificatosi appena due settimane fa. Il primo maggio, infatti, una detenuta quarantunenne proveniente dalla Campania aveva perso la vita all’interno della stessa struttura penitenziaria.
Una sequenza di decessi a breve distanza l’uno dall’altro che desta profonda preoccupazione. Questi episodi ravvicinati riaccendono infatti i riflettori sulle condizioni di salute e di sicurezza all’interno del carcere di Teramo (e italiano in generale). Un contesto che, come spesso accade nelle strutture penitenziarie italiane, si trova a fronteggiare problematiche complesse.
Indagini in corso e il nodo del sistema carcerario
Sulla vicenda è stato aperto un fascicolo d’indagine. Al momento, gli inquirenti non escludono alcuna ipotesi. Quella più accreditata, tuttavia, rimane quella dell’origine naturale del decesso, arrivato subito dopo la colazione. In ogni caso, la prassi richiede una verifica accurata di tutti gli elementi per escludere qualsiasi altra causa.

Secondo le indiscrezioni le autorità sanitarie e giudiziarie sono al lavoro per effettuare gli accertamenti necessari. Tra questi, ovviamente, pure l’autopsia, che sarà cruciale per stabilire con certezza le cause della morte.
Nel frattempo, questo ennesimo decesso in carcere solleva, ancora una volta, interrogativi cruciali sul sistema penitenziario italiano. Domande in particolare su quale sia la reale tutela della salute dei detenuti.
Un tema delicato e ricorrente, portato spesso all’attenzione da associazioni e garanti dei diritti umani. A maggior ragione in contesti come quello carcerario, dove non di rado si registrano problemi di sovraffollamento e carenze di personale sanitario. Una lunga serie di fattori che possono incidere significativamente sul benessere e sulla salute della popolazione detenuta.