È guerra a Teramo per cipressi ed oleandri: ecco perché

È guerra nel teramano per l’uso di cipressi e oleandri. A lanciare l’allarme è l’Associazione Robin Hood, che ritiene che il massivo utilizzo di cipressi e oleandri ovunque nel Comune di Teramo non tenga conto degli aspetti paesaggistici e di quelli funzionali per l’ambiente.

In particolare, l’associazione sottolinea che in Toscana sin dal tempo degli Etruschi il cipresso fu piantato con frequenza e che oggi è in grado di creare la percezione stessa di paesaggio e della sua allocazione. Storicamente veniva utilizzato a ridosso di chiese e, proseguono gli esperti dell’associazione, soprattutto dei cimiteri, permettendo a chi si avvicinava di poterli identificare anche da lontano. Per lo stesso motivo, anche altre essenze piantate erano in grado di caratterizzare i panorami, come avviene per le roverelle (querce), che identificavano le strade e sentieri.

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A Teramo si accendono le battaglie sui cipressi e sugli oleandri: per quale motivo? – abruzzo.cityrumors.it

In questo senso, l’associazione Robin Hood ritiene che l’utilizzo diffuso del cipresso sia una sorta di inquinamento paesaggistico, creando paesaggi non più tipici, che invece vanno recuperati e valorizzati. La stessa associazione precisa inoltre che al di là di questo rilevante aspetto, esistono e sono fondamentali quelli ambientali e mediche.

L’importanza della scelta delle essenze

Per gli esperti dell’associazione la strategia nella scelta delle essenze è fondamentale perché è l’occasione di valutare alcuni aspetti paesaggistici di grande rilievo, come ad esempio la capacità di mitigazione ambientale, quella di assorbimento di Co2, di assorbimento potenziale di inquinanti gassosi e ancora le potenzialità di caduta delle polveri. Ci sono poi una serie di valutazioni di tipo medico come quelle che si riferiscono non solamente all’ambiente (ossigeno, polvere sottili) quanto anche ai pollini.

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Un’associazione chiede lumi sulle valutazioni effettuate – abruzzo.cityrumors.it

Ebbene, in questo senso, uno dei principali indiziati per trasferire all’ambiente dei risvolti positivi è l’olmo, che l’associazione precisa essere ottimo nella mitigazione ambientale, alto nell’assorbimento Co2, alto nell’assorbimento di inquinati e alto come potenzialità della caduta delle polveri. Inoltre, l’olmo ha una vita piuttosto lunga e ha costi simili al cipresso e pollini di medie dimensioni, solitamente innocui.

Di contro, il cipresso produce una notevole quantità di polline, è di forma sferoidale e rappresenta un potente allergene, con evidenti conseguenze sugli ammalati. Inoltre, prosegue l’associazione, riversa a terra grandi quantità, che incidono sulla pulizia della città.

Alla luce di quanto sora, è stato pertanto domandato il motivo della scelta di cipressi e oleandri in città, ben distanti dalla storia e dai paesaggi locali, oltre che potenzialmente meno efficaci.

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