Roseto, emergenza coronavirus. l’Ispra dà ragione al sindaco Di Girolamo: “La sanificazione non prova la distruzione del Covid19”

L’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ha risposto al sindaco di Roseto Sabatino Di Girolamo in merito ai dubbi formulati dal primo cittadino circa l’utilità della sanificazione di strade e piazze.

Ebbene, il maggiore organo in materia valuta la “disinfezione quale misura la cui utilità non è accertata in quanto non esiste allo stato, alcuna evidenza che le superfici calpestabili siano implicate nella trasmissione del Covid19”. Un parere, quello dell’Ispra, che chiarisce molti aspetti sulla validità degli interventi, peraltro già adottati da alcuni Comuni, come ad esempio Giulianova e Pineto, e che quindi pone il sindaco Di Girolamo nella condizione di non adottare la sanificazione degli spazi all’aperto.

Fermo restando, come sottolinea l’Istituto, di procedere alla ordinaria pulizia delle strade con saponi e detergenti convenzionali “assicurando tuttavia di evitare la produzione di polveri e aerosol”.

La relazione che Di Girolamo ha ricevuto nella serata di ieri, tiene conto anche della posizione dell’Istituto Superiore della Sanità. Esistono informazioni contrastanti sull’utilizzo dell’ipoclorito di sodio, la cosiddetta varechina, prodotto usato in questi giorni nella sanificazione delle strade, sulla sua capacità di distruggere il coronavirus su superfici esterne e in aria.

In pratica simili operazioni eseguite sulle superfici stradali, che presentano un ambiente complesso, non consentono di procedere con prove in laboratorio, test attendibili sulla distruzione del covid19. Tra le altre cose, alcune agenzie di tutela del territorio, come ad esempio l’Arpa del Piemonte, sconsigliano l’uso dell’ipoclorito di sodio, dannoso per l’ambiente qualora finisse nei canali di raccolta delle acque bianche.

E anche in questo in caso il dubbio che aveva il sindaco di Roseto sul rischio del danno ambientale è stato chiarito. Ciò nonostante, ci sono alcuni cittadini che vorrebbero ugualmente che strade e piazze venissero sanificate. Anche per una questione psicologica. Si chiama, in realtà, effetto placebo. Il Comune però non intende spendere soldi inutilmente.

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