I sassi fanno male ai bagnanti sulle spiagge: la soluzione creativa di un comune abruzzese

La cosiddetta “spiaggia dei fachiri” fa discutere. Tante le lamentele degli avventori e il Comune di Alba Adriatica pensa a una soluzione.

Andare al mare è una delle attività universalmente riconosciuta come simbolo di relax, da gustare magari durante una sessione vacanziera da alternare alla montagna. Ci sono però delle volte, in cui la quiete naturale di una spiaggia, può venire interrotta da determinati fattori che rischiano di minarne il godimento. Un esempio su tutti, potrebbe essere rappresentato dalla cosiddetta “spiaggia dei fachiri” sull’arenile Nord di Alba Adriatica, in provincia di Teramo.

 

BASTA SASSI SULLE SPIAGGE
BASTA SASSI SULLE SPIAGGE abruzzo.cityrumors.it

Niente carboni ardenti però: sulla spiaggia dei fachiri il problema sono pietre aguzze e irte come rasoi. Il rischio è dunque quello di trovarsi con ferite, tagli e dolori vari a causa di queste pietre, magari ritrovandosi a camminare un attimo sovrappensiero. Dopo le tante proteste, finalmente arriva una proposta direttamente dal Comune di Alba Adriatica per porre un freno al problema, anche se si tratta di qualcosa di particolare.

La soluzione del Comune

L’Amministrazione comunale di Alba Adriatica in provincia di Teramo, ha preso molto seriamente il problema della cosiddetta “spiaggia dei fachiri”, una spiaggia composta interamente di pietre, molte delle quali aguzze, che costituiscono un rischio continuo per gli avventori, soprattutto se sforniti delle giuste calzature per poter camminare su un terreno del genere. Adesso però, si pensa a una soluzione drastica.

La soluzione definitiva
La soluzione definitiva abruzzo.cityrumors.it

Secondo la legge vigente, le pietre che costituiscono il manto della spiaggia, non possono essere rimosse. L’Amministrazione ha dunque elaborato una soluzione alternativa e sicuramente molto creativa: triturare le pietre. Quella che potrebbe sembrare una soluzione sui generis, parrebbe invece praticabile, grazie anche agli esperimenti effettuati con un macchinario di ultima generazione, direttamente dall’Amministrazione, con risultati promettenti su quella che potrebbe essere la strada da percorrere.

Già un anno fa, era stava vagliata tale possibilità ma non era poi andata in porto, a causa della concreta possibilità di creare gravi inconvenienti alla qualità della sabbia e di conseguenza alla fruibilità dell’arenile. Nel primo procedimento ipotizzato infatti, a creare problemi erano i residui della triturazione delle pietre, che avrebbero potuto cementarsi tra loro, creando una sorta di pavimentazione.

A parlare della decisione, che richiederà ancora una serie di accertamenti tecnici e che potrebbe essere approvata nelle prossime settimane, è stato l’assessore al Turismo con delega al demanio, Paolo Tribuiani che ha parlato di una “valutazione e decisione di natura tecnica” e ha sottolineato che “rispetto alla prima simulazione ci sono indicazioni diverse e per certi versi positive”. 

 

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