Accertata la causa del decesso, il Corpo Forestale dello Stato ha proceduto a ricercare eventuali altri bocconi ed esche avvelenate nella zona, con l’intervento del Nucleo Cinofilo Antiveleno e quello del Parco Nazionale Gran Sasso Laga. Insieme al personale del Comando Stazione di Arsita, gli uomini della Forestale hanno ispezionato e bonificato tutta l’area interessata con l’ausilio di sei cani, perlustrando in maniera minuziosa il territorio di Appignano, compresa la zona rurale più vicina al fiume Fino, senza comunque rinvenire tracce di sostanze pericolose.
Da cittadini residenti nella zona che, in anni passati hanno subito l’uccisione dei propri animali domestici, sono state raccolte informazioni ed ogni altro elemento utile alle indagini. Quello che è accaduto nel mese scorso rappresenta, in ordine di tempo, l’ennesimo caso che segue quello avvenuto cinque mesi fa, sempre a ridosso del fiume Fino. La zona verrà, comunque monitorata dal personale forestale, impegnato nell’attività investigativa, che potrà essere supportato da qualsiasi informazione e segnalazione di cittadini.