Per giunta, quando sottoponevano il contratto pubblicitario ai potenziali inserzionisti, usavano una lettera della Provincia (che in passato aveva patrocinato l’iniziativa) con la firma “falsa” della dirigente comunale. Il tutto è stato scoperto dai carabinieri della stazione di Sant’Egidio alla Vibrata, diretti dal maresciallo Mario De Nicola, che hanno denunciato cinque persone: i due referenti di zona della società del nord che garantisce la cosiddetta mobilità gratuita garantita (sistema utilizzato per questo tipo di accordi) e i tre addetti commerciali che raccoglievano materialmente le inserzioni pubblicitarie che poi venivano “attaccate” sul pulmino. I primi due (P.P. di 58 anni e F.P. di 35 di Ascoli) sono accusati di falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici e privati. Nei guai sono finiti anche i tre addetti alle vendite: R.R. di 48 anni di Sant’Egidio, P.N. di 51 di Ascoli e F.C. di 28 di Ancarano per uso di atto falso. La vicenda è stata ricostruita seguendo poi le mosse di coloro che proponevano i contratti pubblicitari da inserire sul pulmino per disabili. Le verifiche hanno accertato che la convenzione con la Provincia era scaduta da diversi mesi e nonostante questo la raccolta pubblicitaria proseguiva e probabilmente le somme incassate sarebbero state destinate ad altri fini. Il tutto all’insaputa dall’amministrazione provinciale, che aveva sì patrocinato l’iniziativa, ma la stessa aveva esaurito i propri effetti con la consegna per quattro anni del pulmino in questione.