Nuovo divieto di balneazione a Roseto: l’ordinanza del sindaco

rosetoRoseto. E’ arrivata in Comune nel pomeriggio, alle ore 17:25, comunicazione da parte dell’Arta che segnala i risultati degli esami microbiologici effettuati tra i Bagni Marini e il Lido Nettuno, a seguito di prelievi effettuati dal locale Ufficio marittimo, i quali esami riscontrano valori superiori alla norma.

Pertanto il sindaco ha immediatamente emanato un’ordinanza, la seconda dell’estate, con relativo divieto di balneazione in via del tutto precauzionale, temporanea e cautelativa in attesa delle analisi che avverranno a seguito del prelievo dell’Arta che si terrà domani, venerdì 03 agosto. L’ordinanza prevede il divieto di balneazione limitatamente allo specchio d’acqua antistante il canale di scolo delle acque meteoriche tra i Bagni Marini e il Lido Nettuno. Fino a nuova ordinanza è vietata la balneazione limitatamente al tratto di mare fino a 80 metri a nord del canale e fino a 50 metri a sud dello stesso.
Pavone resta in attesa del risultato delle analisi da parte dell’Arta al fine di adottare altri eventuali provvedimenti. Nel frattempo l’amministrazione interesserà di quanto accaduto la Ruzzo reti s.p.a. al fine di provvedere con un intervento strutturale teso al miglioramento degli impianti di sollevamento delle acque reflue della città per evitare il ripetersi di questi inconvenienti avvenuti più volte negli ultimi anni.

 

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Borgatti contro Comune e Ruzzo

 

“E’ la seconda volta in questa stagione e lo stesso tratto di costa era stato chiuso per motivi analoghi nel 2010. Ormai è chiaro, ci sono dei problemi nella gestione delle acque bianche e nere di Roseto. Vista l’inerzia del comune e del Ruzzo abbiamo deciso di muoverci in prima persona per cercare le cause reali di questi problemi. Abbiamo chiesto di visionare, non con poche resistenze, tutte le carte riguardanti le reti idriche e fognarie del nostro comune”. Lo ha spiegato Marco Borgatti, portavoce della Federazione della Sinistra rosetana, il quale ha ricordato come “i danni all’immagine di Roseto sono incalcolabili e comincia a farsi strada la sfiducia fra operatori e turisti. I rischi per la salute dei cittadini sono da accertare. Ormai è chiaro, queste tre chiusure nel giro di due anni dimostrano innegabilmente che esistono seri problemi strutturali alla nostra rete ed è ora che vengano risolti. Il Ruzzo da circa dieci anni ha la gestione totale della rete di Roseto ed al momento non è stato in grado di fronteggiare questa situazione, forse distratto dalle lotte intestine finalizzate alla nomina di questo o quel dirigente. Il problema è cronico, già all’inizio degli anni 90 si era parlato di creare una seconda condotta sul lungomare per eliminare scarichi a mare e le pompe di sollevamento che spesso non riescono a smaltire i grandi flussi fognari del periodo estivo. Di certo c’è che il Comune di Roseto deve cominciare a muoversi per tutelare la salute dei cittadini, il nostro mare e l’immagine turistica della città. La giunta ha parlato in passato di “filiera” politica con comuni, Provincia e Regione governate dalla stessa maggioranza ed è ora che l’anello di Roseto batta i pugni nei CdA del Ruzzo non per le solite nomine ma per risolvere questo problema. Noi comunque non ci fermeremo e continueremo a richiedere e studiare le documentazioni per capire, grazie all’aiuto di tecnici imparziali, quali sono gli elementi di debolezza della nostra rete per proporre – ha concluso Borgatti – a breve soluzioni reali e concrete.

Sel chiede interventi urgenti

 

“Adesso basta! Non è possibile che sia stato emanato l’ennesimo divieto di balneazione. Da quasi un mese le acque del nostro litorale sono putride e torbide. I danni all’immagine della città, agli esercizi commerciali, agli stabilimenti, alla pesca e soprattutto alla nostra salute iniziano ad essere incalcolabili. Chi può escludere che, facendo un normalissimo bagno, in cerca di refrigerio, non possiamo essere contagiati da salmonellosi o epatiti di  qualsiasi tipo? Tutto questo è causato dall’insufficienza della rete fognaria rosetana. Il punto critico sono le due piccole pompe della fognatura in via Bologna, che non sono sufficienti per il drenaggio e il movimento delle acque nere. Infatti, nel momento in cui i livelli delle acque nere sono troppo alte, vengono sversate in quelle bianche tramite dei by-pass. Questo per evitare che le pompe si brucino”. Lo ha ribadito il circolo Sel di Roseto precisando come “questo meccanismo è nocivo per la nostra salute e per l’immagine turistica della città. Il Comune di Roseto, che gestisce lo sversamento in mare delle acque bianche, deve chiedere immediatamente alla Ruzzo reti una riunione tecnica per realizzare almeno una terza pompa in via Bologna, e soprattutto studiare soluzioni alternative affinché le acque nere non entrino in contatto con quelle bianche”.

 

 

 

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