La burocrazia non va quasi mai di pari passo con la necessaria sensibilità. E a rimetterci sono quasi sempre le categorie più fragili. Se poi si tratta di ragazzi, con patologie difficili come l’autismo, le conseguenze possono essere davvero pesanti da sopportare.
Il centro per l’autismo di Sant’Atto ha chiuso oggi per le festività natalizie. Una chiusura che il personale della Fondazione Il Cireneo, che lo gestisce, aveva già concordata con la Asl di Teramo. Il problema, però, è che questa chiusura non coincide con quella scolastica, visto che ci sono ancora due giorni di frequenza nel calendario delle lezioni di scuola. Una difficoltà non di poco conto per i ragazzi autistici che sono avversi al cambiamento delle abitudini e, non comprendendo le motivazioni di ciò che si differenzia dalla loro quotidianità, possono anche mostrare comportamenti violenti.
Una decisione, quella della Asl, tra l’altro, che non è uguale in tutte le strutture, visto che il vicino centro iperbarico resterà aperto fino a venerdì, così come il centro per l’autismo dell’Aquila, frequentato fino a qualche mese fa anche dai ragazzi teramani.
“Quello che chiediamo è che la chiusura del centro avvenga solo per i giorni indispensabili”, è la richiesta che viene dai genitori del ragazzi del centro che, senza questo necessario supporto, si sentono abbandonati dalle istituzioni, costretti ad affrontare da soli le proprie difficili situazioni familiari.
Una maggiore attenzione e un pizzico di sensibilità in più quando si prendono queste decisioni: due cose da appuntare e da chiedere al nuovo anno che sta per arrivare.