Teramo fuori dai fondi specifici per il terremoto: si cercano altre strade

Una richiesta che, probabilmente non potrà essere accolta. Ma la cosa non dovrebbe essere ignara al sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi che ieri, in una nota, ha chiesto formalmente alla Regione di inserire anche il capoluogo nella così detta V Area Interna Gran Sasso-Laga che prevede interventi specifici nella programmazione 2014-2020 per i rilancio della aree interne.

Nonostante, infatti, Teramo abbia subito innegabilmente importanti danni dal sisma dello scorso 24 agosto, per una cifra complessiva che si attesta intorno agli 11 milioni di euro, non risulta di certo essere un Comune montano, così come prevede l’indicazione per la destinazione dei fondi nella delibera regionale in questione.

E allo stesso modo non potrà essere inserita all’interno dei Comuni del cratere sismico per via degli esigui danni rispetto ai centri più colpiti, secondo un criterio che tiene conto sia della popolazione coinvolta che del numero degli edifici lesionati.

Certo è, che la Regione non potrà tirarsi indietro nell’intervenire per ristorare anche i danni teramani. E c’è da sperare che, come aveva già assicurato il vice presidente Giovanni Lolli, rispondendo ai Comuni montani di Campli, Civitella del Tronto, Pietracamela, Fano Adriano, Torricella Sicura, Colledara e Tossicia, si potrà attingere da altri finanziamenti, Psr, Fesr, Fse, Fsc, per andare incontro alle esigenze dei altri territori che non rientrano nella V Area, come appunto Teramo.

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