Per il rosetano rimane al momento l’accusa di tentato omicidio. Si chiariscono intanto i dettagli della vicenda. Venerdì pomeriggio Prosperi, da tutti descritto come una persona mite, sarebbe venuto a conoscenza che la moglie, di origini cubane, era nella casa dell’operaio aquilano. Recatosi sul luogo, sarebbe nata tra i due uomini una discussione, cui poi è seguita l’aggressione con le tre coltellate di Prosperi all’avambraccio del rivale. Discussione che è poi continuata in strada, dove l’operaio rosetano ha sferrato al rivale un altro colpo al fianco che per fortuna non è andato a segno. Prosperi è poi tornato nella sua abitazione, dalla quale ha chiamato egli stesso i carabinieri.
AC