Nei mesi scorsi lo studio legale dell’avvocato Navarra, con la collaborazione inoltre dell’avvocato Mariangela Cardarelli, ha esaminato tutti gli atti che riguardano gli insediamenti a ridosso del fiume, ovvero rilascio di eventuali autorizzazioni, la presenza del porticciolo di Roseto, persino immagini fotografiche effettuate dagli aerei inglesi della Raf nel periodo della II Guerra Mondiale.
E’ emerso un quadro sconvolgente: sino agli anni ’60 e ’70 il corso del fiume Vomano era assolutamente naturale.
“Successivamente”, ha aggiunto l’avvocato, “si sono determinate delle situazioni preoccupanti. Innanzitutto il prelievo di un milione e mezzo di tonnellate di materiali più a monte ha fatto in modo che il Vomano non trasportasse più a valle sedimenti e limo che ne determinavano il potenziamento degli argini. La foce, che un tempo aveva due uscite, una verso sud, l’altra nel territorio di Roseto, oggi presenta una situazione anomala in quanto scarica solo verso Pineto. E dai documenti in nostro possesso, l’altro tratto è stato occupato dal porticciolo di Roseto. C’è poi un dislivello preoccupante tra l’argine nord rispetto a quello sud, che in alcuni punti arriva anche a tre metri”.
“Vogliamo semplicemente delle risposte”, ha puntualizzato il Sindaco Luciano Monticelli, “se ci sono state delle irregolarità, bisogna fare in modo che si ponga riparo. Pineto non può rischiare ancora di vivere una situazione come quella del 22 aprile scorso. Un tempo avevamo una piena ogni 25 anni. Oggi in pratica una all’anno”.