“Questa scoperta”, hanno commentato Enrico Dainese e Mauro Maccarrone, responsabili della ricerca, “apre nuovi scenari nello studio della lipossigenasi che potranno avere importanti ricadute da un lato sul controllo dell’attività di questo enzima a livello delle membrane biologiche e dall’altro sulla comprensione delle relazioni patogeno-ospite”.
I ricercatori dell’Ateneo sono riusciti, infatti, a evidenziare un nuovo ruolo funzionale del ferro nel sito attivo della lipossigenasi di soia. Questa proteina è un modello di elezione per lo studio di una classe di enzimi che nel regno animale, insieme alla cicloossigenasi, rappresenta il principale bersaglio di molecole antiinfiammatorie impiegate a scopo terapeutico.
La scoperta mette in luce due nuovi aspetti mai osservati prima nella funzione della lipossigenasi. Da un lato è stato scoperto che il ferro nel sito attivo dell’enzima è fondamentale per la funzione della lipossigenasi ed è anche coinvolto nel modulare il legame a livello delle membrane biologiche. Dall’altro, come si evidenzia nell’articolo pubblicato da The FASEB Journal, è stato osservato un nuovo meccanismo di azione a disposizione dei patogeni in cui la lipossigenasi è bersaglio, mettendo in luce una nuova relazione strategica nel rapporto patogeno-ospite.