La sentenza del Tar, che ha annullato l’esito delle elezioni 2024, ha bloccato di fatto tutte le attività del Comune di Pescara, mentre si lavora sul ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza
Il Tar d’Abruzzo ha accolto parzialmente il ricorso contro il risultato delle elezioni di Pescara del 2024 e ha disposto l’annullamento degli atti di proclamazione degli eletti, dei candidati a Sindaco e a Consiglieri Comunali, oltre all’obbligo di ripetere il procedimento elettorale per 27 sezioni. In pratica gli esiti delle lezioni nelle sezioni segnalate non sono validi e vanno quindi ristabiliti, probabilmente con una nuova tornata elettorale, anche se ora si attende il parere del Consiglio di Stato.

Alle elezioni dell’anno scorso era risultato eletto a Sindaco già al primo turno Carlo Masci con il 50,95 per cento dei voti, ossia appena più del minimo necessario per vincere al primo turno: aveva preso 31.535 voti su 30.947 richieste per superare la soglia della metà dei voti più uno. Ballottaggio evitato soltanto per 588 voti. Carlo Costantini, candidato del centrosinistra sostenuto da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra, era stato il secondo più votato con poco più del 34 per cento. Due candidati proprio della lista Costantini sindaco avevano contestato l’esito del voto facendo quindi ricorso al Tar per una serie di presunte irregolarità commesse in numerose sezioni elettorali.
Il comune ora è nel caos
Ora per il Comune di Pescara è il caos. Il Tar d’Abruzzo ha accolto il ricorso presentato da due candidati che non rientrarono nella liste degli eletti per una manciata di voti e ha di fatto annullato le votazioni e imposto il ritorno alle urne in almeno 27 sezioni tra quelle interessate dall’ultima tornata elettorale. Nella sentenza si fa riferimento al fatto che in 21 delle 27 sezioni annullate, i plichi contenenti le schede e la documentazione elettorale risultano manomessi: sigilli mancanti, buste aperte o richiuse con mezzi di fortuna, timbri non riconducibili all’Ufficio centrale e in alcune sezioni le schede presentano timbri blu non ufficiali, oppure le buste sono state richiuse più volte, con nastro adesivo o senza le firme previste. Una situazione davvero incredibile che di fatto ha finito per congelare tutte le attività della Giunta.

La sentenza del Tribunale regionale, infatti, annullando l’esito delle elezioni 2024, impone agli attuali organi elettivi comunali di continuare a esercitare le loro funzioni per quanto attiene solo all’ordinaria amministrazione e agli atti urgenti e non procrastinabili. Una situazione del tutto simile a quella del cosiddetto ‘periodo bianco’, cioè quei 45 giorni che precedono una tornata elettorale e dove, in attesa dei nuovi candidati eletti, si ferma l’attività della Giunta comunale.
In attesa del Consiglio di Stato
Ora si attende con impazienza la convocazione delle nuove consultazioni, che potrebbero svolgersi già entro poche settimane nelle sezioni interessate, una situazione che ha finito per far diventare rovente come le temperature di questi giorni in Italia il dibattito politico con accuse incrociate da parte dei due schieramenti. All’indomani della sentenza del Tar, che ha in pratica rimandato tutto a una nuova votazione, è stata subito convocata una riunione d’urgenza della maggioranza che ha deciso di chiedere il parere del Consiglio di Stato che si pronuncerà nelle prossime settimane.

Ovviamente l’esito di queste nuove elezioni potrebbe addirittura stravolgere il risultato dello scorso anno ribaltandone l’esito anche per l’esigua differenza tra i due candidati principali, che per meno di un migliaio di voti non sono arrivati al ballottaggio. Anche se si tratta di circa 16.000 persone, pari a un sesto del corpo elettorale pescarese, l’esito potrebbe essere comunque diverso.