Pescara. Le scritte di CasaPound contro l’immigrazione incontrollata riacutizzano la polemica sulle barriere antiterrorismo poste sul lungomare e diverse zone del centro di Pescara.
E’ il sindaco Marco Alessandrini a ricordare che si tratta di “una difesa che mai avremmo immaginato di dover avere fino a qualche anno fa, ma divenuta necessaria dopo l’attentato di Barcellona, tanto che il Viminale ha disposto con una direttiva ai Prefetti perché anche l’Italia si adeguasse e che nelle nostre principali città i Comitati di Ordine e Sicurezza Pubblica hanno chiesto ai Comuni di recepire tali indicazioni”.
Così, dallo scorso fine settimana, anche a Pescara diversi new jersey sono stati posizionati lungo la riviera, mentre grossi vasi e fioriere fungono da transenna nel perimetro centrale della città, laddove il flusso pedonale è maggiore.
Dall’opposizione, e dall’opinione pubblica, si è levata la protesta di chi non vuole cedere alla paura e contro le politiche di accoglienza del governo Pd, stesso partito dell’amministrazione comunale. “E accade anche che oltre a manifestare diversi punti di vista riguardo a tali presenze”, commenta il sindaco, “qualcuno abbia invece pensato bene di non perdere l’occasione di strumentalizzare la cosa con motivazioni assurde, che istigano solo all’odio e di certo non sono destinate a migliorare il mondo dal punto di vista politico e, soprattutto, umano. Per queste ragioni le scritte razziste comparse su una delle barriere della riviera saranno subito coperte, mentre ci piacciono molto le proposte che ci sono arrivate sia dai cittadini via social, che dalla maggioranza (non ultimo quello della consigliera Daniela Santroni), per mutare artisticamente quelli che nei fatti sono blocchi di cemento, ricorrendo alla street art, ai colori, o, se possibile, trasformandoli in arredo urbano, magari coinvolgendo artisti e scuole e raccogliendo altre idee dalla cittadinanza”.