Città Sant’Angelo. Il Comune angolano tassa chi cambia la destinazione d’uso degli alberghi per ospitare profughi e migranti. L’amministrazione Florindi: “Contro il business delle cooperative”.
Stretta del Comune di Città Sant’Angelo nei confronti delle strutture alberghiere che, sempre più spesso negli ultimi tempi, hanno adeguato la propria destinazione d’uso per poter ricevere i flussi di migranti, dopo i continui sbarchi sulle coste del sud Italia di centinaia di migliaia di persone. Fenomeno che ha fatto indignare anche l’opposizione, da ultimo l’arrivo di un centinaio di migrantes in un albergo della frazione Madonna della Pace.
Ora, però, la delibera approvata dal consiglio comunale angolano metterebbe d’accordo anche la minoranza: tasse aumentate per “i cambi d’uso, con o senza opere, di strutture già esistenti e della loro compatibilità di trasformazione urbanistica da alberghi- attività ricettive in “strutture di accoglienza di stranieri”.
Il senso della proposta, presentata dall’assessore Collevecchio e approvata all’unanimità dopo alcuni emendamenti dell’opposizione, sarebbe quello della promozione turistica e del deterrente contro la diminuzione delle già scarse strutture in grado di accogliere visitatori nel territorio. Ma, come spiegano in una nota il vice sindaco Alice Fabbiani e il Capogruppo PdCi Pierpaolo Di Brigida: “I problemi sono grandi anche nella gestione affidata alle cooperative che non sempre riescono a garantire l’assistenza necessarie ma, purtroppo, anche dalla cronaca scopriamo essere per loro più un business che un servizio dato alla comunità”.