Loro chiedano che gli venga riconosciuto il diritto allo studio come condizione essenziale dell’essere cittadini consapevoli, informati e liberi. “Diritto allo studio come diritto al nostro domani, per non essere comparse ricattabili nell’immenso show di questa Italia che non ci piace e che vogliamo cambiare. Diritto allo studio è diritto alla qualità, a una scuola che funzioni. Basta con i tagli! Vogliamo una scuola in cui poter imparare di più e meglio, con metodi didattici nuovi e con l’utilizzo delle nuove tecnologie e di laboratori all’avanguardia. Servono maggiori investimenti, l’assunzione e la formazione degli insegnanti e del personale della scuola. La ministra non può inibire qualsiasi finanziamento alle scuole pubbliche, agli studi universitari e alla ricerca”.
Monica Coletti