Sulmona, brutte notizie per la Marelli: “Costi troppo alti”

La Marelli di Sulmona perde un’altra produzione: i bracci oscillanti saranno trasferiti in India. I sindacati chiamano la Regione Abruzzo

La Marelli di Sulmona continua a perdere colpi. Dopo l’insourcing dei semicorner da parte della ex Sevel di Atessa, lo stabilimento peligno dovrà fare i conti con un altro pesante ridimensionamento.

Magneti Marelli
Sulmona, brutte notizie per la Marelli: “Costi troppo alti” (Screenshot YouTube) – Abruzzo.cityrumors.it

Entro la fine dell’anno, infatti, perderà anche la produzione dei bracci oscillanti, che, come già successo per i semicorner, verranno trasferiti all’ex Sevel di Atessa. Ma la vera novità riguarda la produzione stessa: da fine 2025 i bracci, che finora venivano realizzati in ghisa, saranno prodotti in lamiera in uno stabilimento indiano di Marelli, scelto come nuovo polo di produzione.

A rendere noto il cambiamento sono state le organizzazioni sindacali, che hanno partecipato a un incontro nazionale con l’azienda.

Marelli ha spiegato che l’adeguamento della produzione a Sulmona avrebbe comportato un costo aggiuntivo, e che Stellantis non ha accettato di assorbirlo. Di conseguenza, l’azienda ha deciso di trasferire la produzione in India, dove il costo è più competitivo”, spiegano i sindacati. Un’altra brutta notizia per Sulmona, dove la produzione di questi bracci interessava ben 37 lavoratori.

I sindacati in rivolta per la Marelli di Sulmona

Alla nostra richiesta – scrive Fiom in una nota – avanzata in occasione dell’incontro con l’azienda in Regione Abruzzo il 29 gennaio scorso, di riportare all’interno dello stabilimento di Sulmona le produzioni di quei pezzi oggi acquistati all’esterno e poi rivenduti a ex Sevel, la risposta è stata evasiva”. Un atteggiamento che non ha certo rassicurato i sindacati, che sono preoccupati per il futuro occupazionale.

Magneti Marelli
I sindacati in rivolta per la Marelli di Sulmona (Screenshot YouTube) – Abruzzo.cityrumors.it

Secondo i rappresentanti sindacali, Marelli ha dichiarato che “per Sulmona non è immaginabile una vocazione produttiva alternativa a quella per ex Sevel”, e che ci sarà una ripresa solo se, e quando, la ex Sevel tornerà a richiedere i pezzi a Sulmona nei volumi necessari a garantire la saturazione produttiva.

Ma la realtà sembra ben diversa, con il futuro del sito di Sulmona sempre più in bilico. Non solo la produzione per il Ducato sembra destinata a contrarsi irreversibilmente, ma i sindacati temono che, a lungo andare, l’auto non farà più parte dei piani aziendali per lo stabilimento.

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A questo punto – chiedono le organizzazioni sindacali – quali sono i piani dell’azienda per salvaguardare l’occupazione?” Una domanda che rimane senza risposta, almeno per ora. Per questo motivo, i sindacati sollecitano la Regione Abruzzo a convocare un tavolo urgente per discutere del futuro di Sulmona e dei suoi lavoratori.

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