Una macabra scoperta quella avvenuta nei giorni scorsi di un cadavere senza testa, in avanzato stato di decomposizione, dentro una botola all’interno di una casa abbandonata
Una normale giornata lavorativa per degli operai della società idrica della piccola cittadina di Filetto in provincia di Chieti, in Abruzzo, si è trasformata nella giornata degli orrori quando, all’interno di una casa, sotto una botola che portava alle condutture idriche dell’abitazione, si sono imbattuti in una scoperta agghiacciante. Un cadavere, decapitato e mummificato dal tempo, di un uomo ucciso chissà come e da chi per poi essere abbandonato così.

La botola in cui sono stati ritrovati i resti del cadavere, si trovava nei pressi del serbatoio dell’acqua potabile dell’edificio ormai in disuso. La pesante porta in ferro che sigillava il locale e che permetteva l’accesso all’impianto idrico era stata lasciata aperta. Non è chiaro se l’uomo avesse scelto quel luogo come rifugio temporaneo o se ci sia stato portato da qualcuno dopo aver commesso quell’efferato omicidio con tanto di smembramento del corpo.
Una scoperta da film horror
Non sarà stato davvero facile per la squadra di operai della società idrica locale riprendersi dallo sgomento per quella macabra scoperta. Gli operari infatti erano stati chiamati a controllare lo stato di funzionamento di un vecchio serbatoio dell’acqua in un’abitazione di Filetto, un piccolo centro alla porte di Chieti, ma una volta entrati nell’angusto locale, si sono trovati davanti una scena raccapricciante: quella di un cadavere di un uomo, decapitato e in avanzato stato di decomposizione tanto da risultare quasi mummificato.

Una immagine terribile per quei ragazzi che immediatamente si sono precipitati fuori dalla botola e hanno avvertito le autorità competenti. Il cadavere dovrebbe appartenere a un uomo di circa 57 anni di nazionalità rumena, che viveva senza fissa dimora, comunque noto agli abitanti della zona.
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Le indagini sono in corso
Questo uomo infatti, descritto dai residenti come una persona che si spostava in bicicletta e svolgeva lavori saltuari nei campi, era scomparso da alcuni mesi. Nonostante il suo stile di vita errante, la sua scomparsa non era stata segnalata formalmente alle autorità, rendendo ancora più misteriosa la sua fine. Sul posto sono giunti il sostituto procuratore della Repubblica di Chieti, Giancarlo Ciani, e i Carabinieri, che hanno effettuato i rilievi della polizia scientifica.

Presenti anche i Vigili del Fuoco e il personale medico del 118. Le prime stime suggeriscono che il decesso risalga a circa cinque mesi fa. Sebbene un primo esame cadaverico sembri escludere cause violente, sarà l’autopsia, ordinata presso l’obitorio del cimitero di Chieti, a fornire chiarimenti sulle circostanze del decesso. Nel frattempo, l’area del ritrovamento è stata posta sotto sequestro per ulteriori indagini. Un mistero davvero inquietante da risolvere anche per la procura di Chieti che ha pensato addirittura di affidarsi a uno degli antropologi più famosi, il professor Luigi Capasso, che indagò su uno dei misteri più cupi d’Italia, la morte del banchiere Roberto Calvi, trovato impiccato il 18 giugno 1982 sotto il ponte dei Frati neri a Londra.