In un’ intervista rilasciata al quotidiano Libero, la sorella della Premier racconta come sia cambiato il ruolo dei genitori nell’epoca attuale e di come sia più difficile far capire ai ragazzi alcune dinamiche
Gli ultimi due casi di giovani ragazze nel fiore della vita uccise da coetanei ex fidanzati, o semplicemente pretendenti troppo ossessivi, ha fatto emergere tutta la drammaticità di un’epoca che stiamo vivendo, che sembra abbia smarrito qualsiasi etica o codice comportamentale. Che sembra aver perso completamente il senso anche della vita stessa, il valore assoluto, il dono che ci è stato consegnato dai nostri genitori quando hanno deciso di metterci al mondo e regalarci questa opportunità.

Arianna è la sorella di Giorgia Meloni, attuale presidente del Consiglio, e suo marito, anche se la coppia ha annunciato la separazione proprio lo scorso anno, è l’attuale ministro dell’Agricoltura Lollobrigida. Una vita quindi condotta sempre in simbiosi con la sorella, compresa l’avventura politica che ha visto però sempre Giorgia schierata ed esposta in prima fila e più defilata Arianna nel ruolo di amica e consigliera, accompagnandola sempre fino all’ultima vittoria elettorale.
Genitori e figli, un rapporto sempre più complicato
“È significativo che nel nostro codice penale venga introdotto il delitto di femminicidio come reato autonomo, che viene sanzionato, appunto, con l’ergastolo. Ma non solo. Si prevedono anche aggravanti e aumenti di pena per i reati di maltrattamenti personali, stalking, violenza sessuale e revenge porn. Insomma, sulla violenza contro le donne vogliamo invertire definitivamente la rotta e vogliamo farlo quanto prima”. Questo uno dei passaggi più significatici di un’intervista ad Arianna Meloni, sorella di Giorgia presidente del Consiglio in carica, rilasciata al quotidiano Libero in edicola oggi. Argomenti che sono sempre stati molto a cuore al capo della segreteria politica di FdI, da sempre al fianco della sorella anche su questi temi che, proprio loro, due donne da sempre molto esposte, hanno sempre avuto molto a cuore.

Donna, moglie, mamma, Arianna sa bene quindi cosa significa cercare di comprendere e relazionarsi nel verso giusto con i giovani di oggi, con i propri figli che vivono questa realtà così diversa dalle generazioni passate. “Credo che l’educazione all’affettività, alle emozioni e ai sentimenti sia un tema di cui devono occuparsi in primo luogo le famiglie”, dichiara infatti convinta ancora la Meloni, perchè proprio il dialogo, il rapporto continuo che si deve creare con i giovani deve cominciare tra le mura domestiche, per poi continuare attraverso la scuola, che comunque continua ad avere un ruolo fondamentale nella formazione e nello sviluppo di una certa cultura basata sul rispetto del prossimo.
Il mestiere più difficile del mondo
Nel 2024 sono state 113 le donne uccise, novantanove delle quali in ambito familiare o affettivo. Numeri impressionanti che fanno tornare alla mente i bollettini di guerra, invece stiamo parlando di giovani vite stroncate senza un perchè, senza il minimo senso della vita. “I nostri ragazzi vivono immersi in un mondo complesso, che corre veloce, che è iperconnesso. Ma spesso è anche povero di relazioni autentiche, reali, basate sul contatto umano e fisico”, racconta ancora Arianna Meloni. “Quindi spesso si trovano a crescere in uno stato di solitudine emotiva, anche all’interno delle stesse famiglie. Viviamo in una società che offre pochi punti di riferimento, che spinge alla competizione, che critica chi sbaglia e deride chi fallisce e che non educa all’empatia. Spesso i genitori arrivano tardi: non per cattiveria o negligenza, ma perché non sono preparati a riconoscere certi segnali”.

Ecco perchè è fondamentale nella crescita dei ragazzi il ruolo dei genitori che però sono chiamati oggi come oggi a un compito davvero difficile. “Fare il genitore è il mestiere più difficile del mondo e lo dico da madre di due ragazze”, continua la sorella della premier. “Credo anche che noi adulti dobbiamo avere il coraggio di metterci in discussione, di chiederci se stiamo davvero prestando la giusta attenzione ai nostri figli e se li stiamo educando nel modo giusto. Come genitori, dobbiamo anche insegnare ai nostri figli che si può fallire, che si può non essere perfetti, che bisogna accettare un rifiuto e andare avanti”.
Un no al momento giusto non deve esser visto come una sconfitta, ma come una possibilità di crescere e migliorare. Infine la Meloni ha affrontato l’argomento patriarcato che tanto continua a far discutere, “credo che la parola “patriarcato” venga, spesso, utilizzata a sproposito. Addirittura, mi è capitato di sentir dire che il governo di Giorgia Meloni è un governo patriarcale… Sicuramente il patriarcato esiste in alcuni contesti religiosi e culturali che pure in Occidente ci sono”. Poi un affondo sul ruolo delle donne . “Le donne continuano, purtroppo ancora con fatica, a compiere passi in avanti per rompere il soffitto di cristallo sopra le loro teste. Gli uomini, volenti o nolenti, sono costretti a confrontarsi con le loro conquiste e i loro successi, ma a volte non sono in grado di farlo a causa di un’insicurezza latente e spesso a causa di un’incapacità di affrontare i problemi o accettare delle risposte negative”, conclude Arianna Meloni.