Il sequestro, disposto dal gip del tribunale di Lanciano Massimo Canosa, è stato eseguito questa mattina dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato di Chieti. Quattro le persone indagate per reati di falso, abuso in atti di ufficio e esecuzione dei lavori dell’impianto in violazione del vincolo paesaggistico: si tratta del legale rappresentante della Felicioni Energy srl (committente dei lavori), il legale rappresentante della Felicioni Menagment srl (esecutore materiale dei lavori), il direttore dei lavori e il responsabile del procedimento amministrativo.
Le indagini sono state coordinate dal comandante del Corpo Forestale dello Stato del Comando Provinciale di Chieti, Livia Mattei e dai forestali di Villa Santa Maria. I lavori sarebbero cominciati senza il nulla osta della Sopraintendenza e senza il titolo abilitativo della Autorità di Bacino sull’area, sottoposta a vincolo idrogeologico. “Il parere dell’Autorità di Bacino è arrivato solo dopo l’avvio dei lavori con una formulazione “nettamente negativa” – si legge in una nota della Procura di Lanciano – in quanto ‘una fonte di rischio potrebbe essere connessa con periodi di forti precipitazioni che, non adeguatamente regimentate, favorirebbero il decadimento delle caratteristiche fisico-meccaniche dei terreni e il loro scorrimento superficiale’”.
L’accusa contesta anche la mancanza del permesso a costruire, titolo necessario in vista dell’ impianto fotovoltaico di 3 MW complessivi. Il sequestro, scrive il gip nell’ordinanza, si è reso necessario per la “situazione di pericolo per la pubblica incolumita’ implicitamente rilevata nel parere dell’Autorita’ di Bacino, tale da far ritenere altresi’ estremamente grave e rilevante la situazione di minaccia per cose e persone connessa alla realizzazione degli impianti di cui trattasi specie in un periodo di forti precipitazioni quale quello attuale”.