“Un paese ci vuole”: l’appello del Comitato Ponzano 13 02 nel giorno del quarto anniversario della frana FOTO

Civitella del Tronto. In attesa dell’atto di compravendita dei terreni destinati alla delocalizzazione, la popolazione sfollata di Ponzano ha individuato la squadra dei tecnici che lavorerà alla progettazione delle case del borgo e sollecita il mondo politico a riflettere sull’importanza della prevenzione e sulla necessità di una legge quadro che regoli i processi di ricostruzione.

 

La comunità di Ponzano, nella giornata di oggi, 13 febbraio, nonostante la neve, ha deciso di trascorrere insieme il quarto anniversario dell’attivazione della frana partecipando alla messa presieduta da Monsignor Lorenzo Leuzzi nella chiesa di San Flaviano a Ponzano alla presenza del Vicesindaco di Civitella del Tronto, Riccardo De Dominicis.

Sui terreni individuati per la delocalizzazione, il comitato PONZANO 13 02, citando “La luna e i falò” di Cesare Pavese, ha ricordato con una installazione che “Un paese ci vuole”.  Gli sfollati infatti attendono da giorni la ratifica del contratto di acquisto dei terreni su cui delocalizzare le abitazioni andate perdute per sempre e poter finalmente iniziare a rivivere un paese.

Delineata è ormai la rosa dei tecnici a cui verrà affidata la progettazione delle nuove case. A loro l’arduo compito di coniugare le 113 ordinanze emesse dalla struttura commissariale, con le esigenze dei committenti nel rispetto del territorio e della ecosostenibilità.

Non potendo coinvolgere in presenza i rappresentanti politici regionali e nazionali, il comitato PONZANO 13 02 ha rivolto a questi un appello affinché si lavori in maniera più incisiva sulla prevenzione dei rischi di origine naturale e ambientale e al contempo si pongano le basi per una legge quadro che possa ridurre i tempi di attivazione della macchina della ricostruzione.

Durante la celebrazione la popolazione di Ponzano ha voluto ricordare quanti non hanno avuto modo di riappropriarsi della propria casa prima di lasciare questa terra. A loro è dovuto l’impegno a sollecitare e contribuire alla velocizzazione dei processi di ricostruzione.

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