Non ci sarà nessun referendum sulla nuova geografia giudiziaria.
La Corte Costituzionale ha infatti dichiarato inammissibile la richiesta di referendum abrogativo, avanzata da nove Consigli regionali, tra cui quello abruzzese, inerente la riforma entrata in vigore il 13 settembre scorso, che ha portato alla soppressione di circa mille uffici giudiziari minori. Le motivazioni della Corte saranno depositate entro i termini di legge.
A presentare la richiesta di referendum abrogativo, che a novembre aveva avuto il via libera della Cassazione, erano stati i Consigli regionali di Abruzzo, Marche, Liguria, Campania, Calabria, Puglia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Basilicata.
La decisione della Consulta è arrivata dopo una breve camera di consiglio. Nell’udienza a porte chiuse svoltasi stamattina, le Regioni erano tornate a ribadire che, a loro parere, con la chiusura dei ‘tribunalini’, si va incontro a pesanti ricadute sia sull’accesso dei cittadini alla giustizia, sia sul lavoro degli uffici giudiziari ‘accorpanti’ quelli soppressi. L’Avvocatura dello Stato, in rappresentanza del Governo, aveva invece sostenuto l’inammissibilità del quesito referendario, ritenendolo collegato al bilancio dello Stato e quindi non compreso tra le materie che possono essere sottoposte alla consultazione popolare.
Durante il dibattimento, dunque, le posizioni tra le due parti sono rimaste inconciliabili. E, alla fine, la Consulta ha detto no.
“Non ci fermeremo” è stata la reazione dei promotori referendari “andremo anche davanti alla Corte di giustizia europea, questa è una delle strade, noi cercheremo tutte quelle percorribili per contrastare questa riforma”.
“Siamo molto delusi e offesi” aggiunge l’avvocato Fabiana Contestabile, alla guida del Coordinamento nazionale “è stato cancellato di fatto l’articolo 75 della Costituzione, perchè non si è tenuto conto del fatto che il quesito era perfettamente ammissibile e che era stato proposto da 9 Consigli regionali, quindi da 23 milioni di cittadini”.
Nel frattempo, la senatrice Pd Stefania Pezzopane ha presentato un emendamento al decreto Milleproroghe, firmato anche dai senatori Federica Chiavaroli (NCD), Luigi Cucca, (PD) ed Enrico Buemi (PSI), che prevede una proroga di dieci anni per derogare la riforma delle circoscrizioni giudiziarie nelle province abruzzesi, che interessa i Tribunali di Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto, ed evitarne la soppressione.
“La mobilitazione continua” afferma Pezzopane. “Ho presentato questo emendamento in sintonia con le richieste dei comitati cittadini, dell’Ordine degli Avvocati e dei Sindaci del territorio. La riforma intrapresa dai precedenti Governi rappresenta solo un aggravio dei costi per il cittadino, senza alcun beneficio concreto per il sistema giudiziario. L’emendamento ci consente di avere un lasso di tempo ragionevole per scongiurare la chiusura Dobbiamo fare squadra e dedicarci con convinzione a confezionare un progetto valido che salvi i tribunali abruzzesi, da presentare al Governo al più presto, anche rivedendo qualche circoscrizione giudiziaria e salvaguardando i territori di montagna”.