Il CdM revoca la concessione a Strada dei Parchi per A24 e A25

“Il provvedimento sulla revoca della concessione dell’autostrada dei Parchi è storico e siamo molto soddisfatti. Io e il ministro Orlando abbiamo espresso soddisfazione. Finalmente si riequilibra il potere tra i concessionari e lo Stato”.

Lo ha detto il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli uscendo da Palazzo Chigi dopo il Cdm.

“L’ok del Cdm alla revoca della concessione dell’Autostrada dei Parchi è un segnale molto
importante. Una concessione non è una privatizzazione”.

Lo  scrive il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, su Facebook. “Lo Stato esige il pieno rispetto degli impegni assunti dai concessionari, soprattutto quando si tratta della sicurezza dei  trasporti e dei cittadini. Un ringraziamento alle strutture che hanno gestito questa procedura e al ministro Giovannini”, afferma Orlando.

MARSILIO. “Per un verso dico: finalmente il Governo ha preso una decisione. Sono anni che chiediamo di fare una scelta per capire il destino delle autostrade A24 e A25″. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio.

“Spero però che il Governo abbia formidabili argomenti per questa revoca a Strada dei Parchi perché ho una preoccupazione fortissima: in un paese, dove Benetton e Atlantia sono stati liquidati con 8 miliardi di euro dopo aver fatto crollare un ponte con decine di morti, è difficile pensare che Toto se ne andrà dalla concessione sulle autostrade abruzzesi gratis. Questa scelta del Governo darà vita a un contenzioso micidiale. Mi auguro che nel frattempo non si blocchi e nemmeno rallenti le attività di messa in sicurezza sismica della tratta autostradale e dell’acquifero del Gran Sasso e che, soprattutto, questa storia non costi alle casse pubbliche uno o due miliardi di euro per pagare il concessionario. Soldi tolti all’Abruzzo e agli abruzzesi che invece sarebbero stati utili per fare opere pubbliche importanti”.

PEZZOPANE. “La revoca della concessione all’Autostrada dei Parchi, deliberata nel Consiglio dei ministri di oggi, era nell’aria”.

Lo dichiara la deputata dem Stefania Pezzopane, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera. “La stessa concessionaria aveva chiesto di cessare anticipatamente il contratto. Deve costituire una novità positiva, vanno evitate ripercussioni su utenza e personale. La maggiore garanzia pubblica deve produrre un miglioramento dell’esercizio e della manutenzione. Ora si impongono massima chiarezza di percorso e novità significative per gli utenti: sarà Anas a prendere in carico 300 Km di autostrada di montagna. Anas è chiamata quindi ad una grandissima responsabilità. La prima questione è salvaguardare tutto il personale che andrà assunto per non disperdere le professionalità e per evitare una carneficina sociale. Inoltre, occorre mettere sul tavolo la riduzione delle tariffe fino all’azzeramento delle stesse per i pendolari. Sarà necessario che il governo si assuma completamente, anche attraverso i commissari, di mandare rapidamente avanti i lavori. Ora si apre una fase del tutto nuova. Il 19 luglio prossimo rimane calendarizzata in commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera, l’audizione di Autostrada dei Parchi e a seguire ho chiesto le audizioni dei ministri Enrico Giovannini e Daniele Franco”.

ACERBO. “Non sono ancora chiari reali scopi della revoca della concessione di Strada dei Parchi. Non è chiaro se il governo vuole passare dai feudatari nostrani ai fondi finanziari internazionali, come già accaduto per Autostrade Per l’Italia dopo la buonuscita miliardaria a Benetton e altri azionisti”. A dirlo Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista.

“Il dato certo è che siamo di fronte al fallimento della privatizzazione delle autostrade a cui solo noi di Rifondazione Comunista ci opponemmo tra la fine degli anni ’90 e i primi 2000 mentre centrosinistra e centrodestra facevano a gara nel confezionare norme a favore dei privati. Dopo la strage del Ponte Morandi le tardive perizie hanno accertato quello che abbiamo sempre denunciato: le reti autostradali sono diventate pericolose per carenza di manutenzione. Un gioiello infrastrutturale del paese realizzato dal pubblico è diventato un rottame in mano ai privati. Noi che abbiamo sempre chiesto la ripubblicizzazione delle autostrade non festeggiamo perchè vogliamo vederci chiaro”.
Sara Marcozzi. La revoca della concessione a Strada dei Parchi della A24 e della A25 da parte del Governo Draghi è un fatto storico per l’intero Abruzzo. Deve rappresentare un punto di svolta a tutela di pendolari, utenti e imprese per arrivare a una manutenzione delle strade, all’attuazione del piano di messa in sicurezza e al contenimento dei prezzi delle tariffe.
Parliamo di un’arteria strategica per la nostra regione, l’unica infrastruttura veloce che ci colleghi alla capitale, visti i tempi di percorrenza del trasporto su ferro. Adesso deve essere fatta una programmazione capace di rendere questa revoca efficace per ottenere un definitivo miglioramento nella gestione dell’intera infrastruttura”. Lo afferma il Consigliere regionale ed esponente di “Insieme per il futuro” Sara Marcozzi.

Camillo D’Alessandro (Italia Viva). “Leggo dichiarazioni entusiastiche da parte di alcuni partiti ed esponenti nazionali sulla revoca della concessione a Società dei Parchi, ma nessuno che dica cosa accade ora per l’Abruzzo sul fronte investimenti e sul fronte tariffe.

A me ed agli abruzzesi di chi sia il concessionario interessa zero, ma non partecipo al coro di chi non ha approfondito un pezzo di carta, la verità è un’altra e verrà a galla. Il Ministero ha solo operato una azione difensiva nei confronti del Concessionario che già aveva richiesto rescissione del contratto. Tradotto? Si darà vita ad un gigantesco contezioso che riguarderà quanto la giustizia amministrativa, quanto quella civile e probabilmente penale, con tutte le conseguenze del caso.

Sappiamo bene come è andata a finire dopo il crollo di Genova, a cui è seguito, in nome del populismo, il più grande regalo alla società responsabile del crollo, la cui responsabilità è stata accertata.

I ministri passano, ma ai ministeri ci sono sempre gli stessi che non hanno controllato da anni le infrastrutture, non sono arrivati alla definizione di un Piano economico e Finanziario, hanno sistematicamente perso cause davanti alla giustizia amministrativa, hanno confezionato un gigantesca buona uscita di 9 miliardi a chi è stato ritenuto responsabile del crollo di Genova, a noi ci lasciano nell’incertezza e nel contenzioso. Cosa succederà con la battaglia legale ? Quanto costerà ? Blocco di decisioni, sospensioni, rinvii e all’Abruzzo che succede? Ai nostri utenti ?

Tuttavia l’assente in questo dibattito è : come farà a gestire in equilibrio economico le nostre autostrade la newco di Anas, quali effetti sulla tariffa, con quali investimenti, con quale piano industriale, quanti lavoratori di società dei parchi saranno riassorbiti o mandiamo a casa tutti ?

Che succede all’Abruzzo è la domanda, ma pensano a festeggiare. ”

 

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