A Pescara, in Regione, nel corso di un incontro tenutosi nella sede dell’assessorato all’Energia, è stata presentata una nuova tecnologia, brevettata da ENEA, che si basa su un processo pulito e sostenibile che consente di ottenere dai reflui dei processi di molitura delle olive una miscela di gas ricca di idrogeno e metano da sfruttare come combustibile per produrre energia elettrica o calore.
A tal proposito, è intervenuto Silvano Tosti, responsabile del Laboratorio ENEA “Tecnologie nucleari” (FSN-FUSTEC-TEN) e autore del brevetto che ha ilustrato il propgetto ai tecnici del Servizio Energia della Regione, diretto da Iris Flacco, a rappresentanti dell’Università G.d’Annunzio Chieti-Pescara e di Confrantoiani Abruzzo, l’organizzazione che riunisce i titolari dei frantoi.
Il vantaggio economico del progetto troverebbe una precisa corrispondenza in un beneficio ambientale che deriva dalla possibilità di smaltire in sicurezza i reflui che, in caso di sversamento non controllato o autorizzato, possono determinare l’inquinamento di corsi d’acqua, falde e depuratori. Questo processo avviene utilizzando le sanse, i gas prodotti e i recuperi termici delle apparecchiature, per produrre l’energia necessaria al processo. Inoltre, utilizzando un reattore a membrana è possibile separare direttamente idrogeno ultra puro e ottenere rese molto elevate.
Prove di laboratorio hanno permesso di produrre circa 18 m3 di idrogeno da 1 m3 di acqua di vegetazione. Il sistema prevede un apposito pretrattamento che consente di filtrare le acque di vegetazione e ottenere un concentrato di sostanza organica che viene poi inviato ad un apposito ‘reattore’ dove, attraverso reazioni di reforming, viene prodotta una miscela ricca di idrogeno, metano, anidride carbonica, monossido di carbonio (CO) e altri gas che può essere valorizzata a fini energetici con costi di gestione molto ridotti.