“Siamo di fronte ad un atteggiamento di grave arroganza – spiega Antonio La Torre, presidente regionale e vicepresidente nazionale di Fiba-Confesercenti – perché si minaccia di sequestrare imprese sane, produttive, che sono state capaci di trasformare la sabbia e le pietre in attività redditizie e capaci di garantire occupazione e un servizio insostituibile al turismo made in Italy. Se dovesse realizzarsi il disegno della direttiva Bolkestein – prosegue La Torre – avremmo il solo risultato che anche le spiagge italiane finirebbero con le insegne delle multinazionali, confiscando l’attività di aziende familiari. Per questo domani saremo a Senigallia, a partecipare alla manifestazione nazionale promossa da Fiba, Sib e le altre sigle, e siamo pronti ad alzare ulteriormente la voce di una categoria che non merita questa confisca”.
Dopo la protesta arriverà il tavolo decisivo: dopodomani La Torre farà parte della delegazione nazionale ristretta che parteciperà al tavolo tecnico con i ministri Piero Gnudi (turismo) e Enzo Milanesi Moavero (Affari comunitari), con i rappresentanti del Comitato Stato-Regioni e l’Associazione nazionale dei Comuni d’Italia.