Grandissime novità per quanto riguarda l’assegno Unico: molti si sono persi una circolare fondamentale e non sanno che potrebbero averne diritto.
In questo mare magnum di bonus riconfermati o messi in campo direttamente dal Governo di Giorgia Meloni è facile perdere la rotta e perdersi qualche agevolazione a cui si avrebbe, invece, pienamente diritto. Il caso più clamoroso riguarda l’Assegno Unico: ci sono persone che ne avrebbero diritto eppure non lo sanno.

L’Assegno Unico, come tutti ben sappiamo, è un sussidio che spetta alle famiglie con figli con meno di 21 anni fiscalmente a carico. L’importo dipende dal numero di figli e dall’Isee del nucleo familiare: più figli si hanno e più basso è l’Isee e tanto più alto sarà l’importo dell’aiuto.
Per quest’anno, ad esempio, l’Assegno Unico andrà da un minimo di 57,50 euro fino ad un massimo di 201 euro per ogni figlio minore fiscalmente a carico: poco meno per i figli di età compresa tra i 18 e i 20 anni. Previste, inoltre, maggiorazioni anche per ogni figlio successivo al secondo.
Un bell’aiuto, insomma, per dare un po’ di respiro a tanti nuclei familiari, pesantemente messi in ginocchio da rate del mutuo o canone dell’affitto, bollette e spesa al supermercato. La cosa incredibile è che ci sono persone che, pur avendo pienamente diritto a ricevere questo sussidio, non ne sono al corrente e, dunque, da anni stanno perdendo un mucchio di soldi.
Assegno Unico, la circolare parla chiaro: spetta anche a loro
Come anticipato nel paragrafo precedente l’Assegno Unico è una prestazione che viene riconosciuta a quelle famiglie che hanno figli, di età inferiore ai 21 anni, fiscalmente a carico. Alcune persone da anni non lo chiedono anche se ne avrebbero diritto. Perché? Perché non sono a conoscenza di una circolare dell’Inps importantissima.

L’Assegno Unico, come puntualizzato, sopra, varia di importo in base al numero dei figli e in base all’Isee della famiglia. Si può chiedere già a partire dal settimo mese di gravidanza e, oltreché, per i figli minorenni si può chiedere anche in questi casi:
- figli che non hanno ancora compiuto 21 anni iscritti all’Università o ad un corso di formazione professionale;
- ragazzi e ragazze under 21 impegnati in un tirocinio purché il reddito percepito non superi gli 8000 euro lordi all’anno;
- ragazzi e ragazze sotto i 21 anni disoccupati e iscritti ai centri per l’impiego
- under 21 che svolgono il servizio civile.
Nel caso di figli affetti da disabilità, invece, non c’è nessun limite di età. C’è un “dettaglio”, però, che a molti ancora sfugge: con una circolare del 2022 l’Inps ha stabilito che, in casi particolari, l’Assegno Unico spetta anche ai nonni. Se i ragazzi vengono cresciuti non dai genitori ma dai nonni, con un regolare provvedimento di affido, allora l’Assegno Unico spetterà non alla madre e al padre ma ai nonni.
La domanda, però, dovrà essere fatta ugualmente da un genitore e non dai nonni stessi. Una volta accolta, a quel punto il sussidio verrà accreditato mensilmente sul conto corrente di uno dei due nonni. L’importo resterà lo stesso come se venisse erogato ai genitori e, dunque, dipenderà dal numero di minori e dall’Isee del nucleo familiare: andrà da un massimo di 201 euro a minore con Isee fino a 17.227,33 euro fino ad un minimo di 57,50 euro per chi ha un Isee alto.
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Assegno Unico di marzo: ecco cosa cambia
L’Assegno Unico è una delle prestazioni che stanno più a cuore alle famiglie in quanto dà un po’ di respiro a tante coppie che, altrimenti, con le sole forze e solo con i propri stipendi farebbero davvero molta fatica ad arrivare alla fine di ogni mese. Come spiegato nel paragrafo precedente, dal 2022 in avanti, in alcuni casi, l’Assegno Unico spetta ai nonni.

Quest’anno, l’Assegno Unico ha subito un lieve aumento in virtù della rivalutazione dello 0,8%: pertanto è salito a 201 euro per i figli minorenni per i nuclei familiari con Isee fino a 17.227,33 per poi scendere progressivamente fino ad arrivare a 57,50 euro a minore per le famiglie con Isee fino a 45.939,56 euro.
Non solo: prevista una maggiorazione del 50% per i bambini di età compresa tra 1 e 3 anni mentre le famiglie che hanno almeno 4 figli fiscalmente a carico beneficeranno di una maggiorazione fissa di 150 euro al mese. L’Inps ricorda che le nuove nascite devono essere tempestivamente comunicate in modo da ricevere tutto ciò che spetta come va subito comunicato il raggiungimento della maggiore età di uno o più figli.
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A marzo arriveranno finalmente gli aumenti. Gli aumenti relativi alla rivalutazione annua che, come spiegato prima, quest’anno ammonta allo 0,8%: dunque da questo mese il beneficio sarà più ricco e arriveranno anche gli arretrati relativi ai mesi di gennaio e di febbraio.