Tsunoda in Red Bull fa arrabbiare Verstappen: il gesto clamoroso di Max

Tutto fatto al volante della scuderia anglo-austriaca: Max Verstappen ha un nuovo compagno di squadra ma non l’ha presa affatto bene, al punto da fare questo.

La Red Bull ha ufficializzato il cambio di sedile in favore di Yuki Tsunoda. Era nell’aria già da qualche giorno questa ipotesi, diventata poi certezza, per la quale il giapponese ha finito con il prendere il posto di Liam Lawson. Purtroppo il giovane neozelandese non ha fatto bene nelle due corse che lo hanno visto impegnato in pista prima al GP d’Australia e poi a quello di Cina. Il ventitreenne oceanico fa il percorso opposto e prende il posto dello stesso Tsunoda in Racing Bulls.

Red Bull Verstappen in pista
Tsunoda in Red Bull fa arrabbiare Verstappen: il gesto clamoroso di Max – abruzzo.cityrumors.it Foto Ansa

Nella scuderia satellite della Red Bull, Lawson aveva già corso nella passata stagione. Tsunoda dal canto suo puntava già ad arrivare in Red Bull al posto di Sergio Perez questo inverno. Ma il management di Milton Keynes non era convinto di dare il volante della monoposto principale al ventiquattrenne nipponico. Che invece ora ce l’ha fatta: salvo prestazioni negative anche da parte sua al volante della Red Bull RB21, sarà Tsunoda il compagno di squadra di Max Verstappen per il resto del 2025. Ma proprio quest’ultimo è tra coloro che non l’hanno presa bene.

Red Bull criticatissima per il siluramento di Lawson

Verstappen ha messo un “mi piace” sui social ad un post dell’ex pilota Giedo van der Garde. Il quale ha bollato come bullismo il siluramento di Lawson. Il campione del mondo non ha mai nascosto di preferire un compagno di scuderia più malleabile e che, appunto, gli facesse da scudiero. Perez, nel corso degli anni, ha sempre fatto il gioco di Max senza mai avere l’ambizione di contrastarlo nella lotta al titolo. Poi è stato sempre lui a portare il grosso del fieno in cascina in termini di punti.

Lawson e Tsunoda con smartphone
Red Bull criticatissima per il siluramento di Lawson – abruzzo.cityrumors.it Foto Ansa

Proprio questo è capitato in Red Bull dopo le prime due gare stagionali, con 36 punti collezionati dal quattro volte campione del mondo e zero da Lawson. Il quale paga un ritiro ed un dodicesimo posto (che in realtà era una sedicesima piazza, ma è salito in graduatoria al traguardo dopo penalità e squalifiche altrui). Ed anche sessioni disastrose tra prove libere, qualifiche e Sprint Race a Shanghai. Insomma, nonostante quello subito da Lawson sia un vero e proprio siluramento, per la Red Bull è un qualcosa che si è reso necessario.

Ed in Nuova Zelanda sono tutti furiosi per questa scelta. La stampa locale parla in termini molto negativi della Red Bull stessa, descrivendola come un “ambiente di lavoro non serio”. E c’è in particolare il The New Zealand Herald che pone l’accento su come la RB21 sia una monoposto progettata con diversi problemi, che in pista fa fatica ad essere guidata. Soltanto un fuoriclasse come Verstappen può riuscirci, mentre un giovane comunque già con un certo grado di esperienza come Lawson avrebbe avuto bisogno necessariamente di tempo.

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Perché Verstappen non è contento

L’Herald sottolinea anche come, nel 2016, la Red Bull ingaggiò un giovanissimo Verstappen che aveva “il doppio dell’esperienza che ha Lawson ora”. Bisognava calcolare meglio i rischi. Di colpo invece il licenziamento di Lawson, o meglio, il suo declassamento, finisce con il fare da parafulmine da parte della stessa Red Bull.

Yuki Tsunoda che saluta il pubblico
Perché Verstappen non è contento – abruzzo.cityrumors.it Foto Ansa

Ed ora il prossimo che rischia di finire sulla graticola è proprio Tsunoda, che arriva nella scuderia principale con una grossa pressione sulle sue spalle. Anche altri addetti ai lavori criticano le alte sfere della Red Bull per questa decisione. Soprattutto il “grande vecchio” Helmut Marko, che non ha tanta pazienza pur avendo tollerato lo scarso rendimento di Perez per anni. Con Lawson però il consigliere senior della Red Bull si è mostrato spietato.

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C’è da dire però che il salto di squadra in favore di Tsunoda, che già portava 10 milioni di dollari di sponsor dalla Honda in Racing Bulls (e che tra l’altro fornisce pure i motori pure alla stessa Red Bull, n.d.r.) dovrebbe garantire ora una cifra doppia al team guidato al muretto da Chris Horner. Ma Verstappen perché non è felice? Non tanto perché possa essere amico di Lawson, quanto per il fatto di avere uno come Tsunoda che non ci sta a fare da sparring partner.

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