Dopo il secondo campionato vinto in serie B con la maglia della Tombesi, il numero 1 prosegue la sua lunga avventura in maglia gialloverde, nella duplice veste di giocatore e preparatore dei portieri: «Felice di rimanere in un ambiente cui sono legatissimo. Motivazioni altissime, gli obiettivi li definiremo insieme»
Ortona. Sarà il suo sesto anno con la maglia della Tombesi: tre stagioni in serie B, con due campionati vinti, e tre in A2, con la certezza che questa volta andrà meglio dell’ultima. Dario Dell’Oso è già, a pieno diritto, nella storia della Tombesi e anche l’anno scorso ha messo la sua impronta sul campionato, subentrando spesso a Davide Berardi e partendo anzi titolare in alcune occasioni. In attesa di sapere chi saranno i suoi compagni di reparto, Dario è pronto all’ennesima stagione, con le motivazioni di sempre, nel duplice ruolo di giocatore e preparatore dei portieri:
«L’ultima volta che avevo vinto la B con questa maglia, a fine anno poi sono andato via… ma, come dice la canzone, certi amori fanno dei giri immensi e poi ritornano. Sicuramente non sarà amore [ride] ma il rapporto che mi lega al mister Massimo, al vicepresidente Nicola e al presidente Alessio va oltre il semplice rapporto società-mister e giocatore. Quindi, quando mi è stato chiesto di tornare, due anni e mezzo fa, non ci ho pensato due volte. Essere confermato dopo l’ultima stagione significa per me aver vinto una sfida personale, aver dimostrato a me stesso che, nonostante l’età, posso dare una mano ad una squadra forte e desiderosa di continuare a vincere. Il doppio ruolo di giocatore e preparatore l’ho ricoperto per lo più a livello psicologico, aiutando o per lo meno cercando di aiutare Davide in ogni momento, dandogli tutto il mio supporto. Ci sono stati dei momenti duri, ma penso che l’ottimo rapporto che si è creato tra me e lui in questi anni sia il risultato di tanto lavoro fondato sulla stima reciproca. Venendo a me, la voglia di continuare c’è eccome, ora riposiamo e ci godiamo la famiglia che tanti sacrifici ha fatto con me durante l’anno, ma quanto prima ripartiamo più carichi di prima. Gli obiettivi li stabiliremo insieme alla società una volta capito in che girone ci metteranno, non nascondo che l’idea di un doppio salto mi piacerebbe molto. Non posso promettere una vittoria, ma quello di andare in campo e lasciare tutto quello che abbiamo mi sembra il minimo che possiamo promettere a tutti i tifosi che ci hanno accompagnato durante lo scorso anno, sperando che continuino a spingerci verso quel sogno chiamato elite. Non posso che chiudere esprimendo un rammarico, che anticipa una notizia che so la società avrebbe comunque dato a breve: mi spiace molto che il prossimo anno mio fratello non sarà più parte della squadra. Vincere assieme a lui ha tutto un altro sapore».