Un’annata trionfale per Jannik Sinner nella quale non sono mancati momenti di difficoltà in seguito alla positività all’antidoping. Una vicenda di cui si attende il verdetto finale
Un anno fa, cominciava l’ascesa di Jannik Sinner. La sconfitta nelle Atp Finals di Torino contro Djokovic ha segnato, di fatto, il punto di svolta nella carriera dell’azzurro che, da allora, ha cominciato a conquistare una serie di vittorie che gli hanno consentito anche di conquistare la vetta del ranking Atp, impresa prima mai riuscita a nessun tennista italiano.
Dopo lo storico trionfo in Coppa Davis a Malaga, Sinner ha vinto sette tornei nel 2024 in (quasi) tutte le categorie ovvero due Slam (Australian e Us Open), tre Masters 1000 (Miami, Cincinnati e Shanghai e due 500 a Rotterdam e Halle. Soddisfazioni enormi non senza momenti di difficoltà. Oltre agli infortuni che gli hanno fatto saltare gli Internazionali d’Italia e le Olimpiadi, lo scorso agosto Sinner ha reso noto di essere risultato positivo all’antidoping in occasione dei test effettuati durante il Masters di Indian Wells.
Il tennista ha svelato quanto era successo in seguito al provvedimento di assoluzione con cui è stato scagionato dall’ITIA ovvero l’ International Tennis Integrity Agency che ha accolto la tesi difensiva presentata dai legali di Sinner.
Stando a quanto emerso dopo la sentenza, la positività di Sinner alla sostanza vietata Clostebol sarebbe scaturita per contaminazione durante un trattamento fisioterapico. Il Clostebol era stato usato da un membro del suo staff per curare la ferita a un dito. Da lì il prodotto sarebbe penetrato nel corpo del tennista, peraltro in percentuali infinitesimali e non in grado di alterare le prestazione sul campo.
Successivamente, il provvedimento di assoluzione di Sinner è stato impugnato dalla WADA. L’Agenzia Mondiale Antidoping ha presentato ricorso contro la sentenza, chiedendo una squalifica di 1-2 anni per il tennista. Una richiesta su cui ora dovrà pronunciarsi il TAS, il Tribunale Arbitrale dello Sport, il cui verdetto è atteso tra gennaio e febbraio 2025.
Disputare l’intera ultima parte di stagione con l’incognita di un verdetto incombente è stata un’ulteriore sfida probante per Sinner, al momento superato con successo. In campo, Jannik è sempre stato lo stesso. Implacabile per gli avversari, l’azzurro non si è fatto distrarre dalle vicende extra campo quando c’era da vincere partite e tornei.
Sinner è tornato a parlare della vicenda doping nelle scorse ore, mostrandosi piuttosto ottimista sulla decisione finale: “Abbiamo affrontato tre udienze e in tutti e tre i casi sono state positive – ha dichiarato il tennista in conferenza stampa – Certo, non è la posizione in cui mi vorrei trovare ma mi sento molto ottimista su quello che succederà.” Vedremo se la sentenza del TAS arriverà prima o dopo l’Australian Open, primo Slam del 2025 in cui Sinner deve difendere il primo dei sette titoli vinti la scorsa stagione.