Ci ha messo poco più di un anno per arrivare in cima e il campione altoatesino è destinato a diventare uno dei più grandi atleti della storia dello sport italiano
Una stagione da sogno, da alieno, da fenomeno, da predestinato. Ogni aggettivo va bene per cercare di descrivere quello che è stato Jannik Sinner in questa memorabile stagione del tennis che lo ha consacrato, a soli 23 anni, come il numero uno assoluto della specialità. L’ultimo trionfo alle ATP Finals di Torino lo fatto definitivamente entrare nel gotha dei tennisti più forti di semore e nel cuore di tutti io tifosi italiani.
Un anno magico anche per quanto riguarda i suoi guadagni, grazie infatti ai sette titoli conquistati nel 2024 e alla vittoria del Six King Slam in Arabia l’azzurro ha ottenuto un montepremi incredibile. L’ultimo assegno ricevuto a Torino da 4,88 milioni di dollari (il prize money massimo riservato in caso di successo con cinque vittorie su cinque), ha portato il totale dell’anno all’astronomica cifra di oltre 12 milioni di euro.
Chiusa l’era dei Big Three, con Federer, Nadal oramai ritirati e Djokovic nella parabola calante di una carriera probabilmente inarrivabile, Jannik Sinner si avvia a diventare il dominatore incontrastato nei prossimi anni del circuito tennistico. Un’esplosione improvvisa, ma un talento cristallino, una capacità di concentrazione assoluta su ogni punto, una cura maniacale dei propri difetti tecnici tale, da farli diventare negli ultimi mesi quasi dei punti di forza, fanno pensare che l’Italia ha trovato il suo Messia.
L’ultimo trionfo alla Finals di Torino lo ha consacrato numero uno assoluto di una stagione mostruosa fatta di 80 vittorie e soltanto 6 sconfitte. Un rendimento che lo proiettato in testa alla classifica Atp con un vantaggio enorme su tutti gli altri come non accadeva dal secolo scorso, ma che lo ha portato anche a raggiungere una cifra enorme nei guadagni derivati dai premi. Sinner infatti in questo lussuoso 2024, ha incassato con il trionfo nei due Slam, Australia e Us Open, rispettivamente 1.95 milioni e 3.32 milioni. I successi ai Masters di Miami e Shanghai sono valsi 1,015 milioni a torneo, mentre la vittoria a Cincinnati 970 mila. Al Roland Garros l’azzurro è arrivato in semifinale guadagnando 650 mila euro, mentre con i quarti a Wimbledon ne ha intascati “solo” 450 mila. Poi i quasi 5 milioni vinti a Torino con il trofeo dei migliori otto in stagione.
Ma, per il figlio che ogni italiano vorrebbe avere, resta un’unica anomalia che a qualcuno fa storcere ancora la bocca. Il campione di San Candido, ha scelto la residenza fiscale a Montercarlo, come peraltro hanno fatto decine e decine di grandissimi campioni dello sport, non soltanto italiani. “Quando ho fatto 18 anni mi sono allenato a Bordighera con il mio ex allenatore che aveva la residenza a Monaco e dissi che ci sarei andato anche io. Lì ci sono tanti tennisti con cui allenarsi, le strutture sono buone, lì mi sento a casa. Posso andare al supermercato con zero problemi. Sto bene lì, ecco”, la motivazione che Sinner ha raccontato più volte anche prima di diventare numero uno al mondo, è indubbio comunque che avrà anche un notevole vantaggio nella pressione fiscale sui suoi guadagni.
Tra premi e sponsor oramai il tennista italiano è diventato come un’azienda, quelle piccole e medie imprese che fatturano fino a 50 milioni all’anno. In Italia, i premi sportivi sono soggetti a una ritenuta alla fonte a titolo d’imposta del 20%, ad esempio sull’ultimo assegno vinto a Torino di 4.500.000 euro, la ritenuta è di 900.000 euro. Mentre per i contratti di sponsorizzazione, i relativi guadagni sono considerati redditi da lavoro autonomo e quindi soggetti all’Irpef secondo gli scaglioni previsti per tutti e quindi nel suo, per i redditi oltre i 50.000 euro, c’è l’aliquota massima del 43%. Mentre per tutti i premi vinti all’estero Sinner ha già pagato l’imposta prevista, ma potrebbe però beneficiare, in base a degli accordi internazionali, di essere esentato ai crediti d’imposta previsti nel nostro paese, proprio per evitare la doppia tassazione.