È emersa una problematica che sta rallentando di molto il percorso del sette volte campione del mondo nella sua vita in rosso. Ed è un qualcosa di natura tecnica.
Lewis Hamilton sta cercando di adattarsi alla Ferrari S-25, ed ancora non ci è riuscito in pieno dopo quattro gran premi stagionali. Il compito sta risultando assai complesso rispetto alla sua esperienza con la Mercedes. Il quarantenne pilota britannico ha dichiarato di essere ancora alle prese nel dovere gestire una macchina completamente nuova, che richiede un approccio di guida e delle regolazioni differenti. Tra le varie problematiche, la frenata rappresenta uno degli aspetti che più sta creando dei grattacapi a Hamilton.

La Ferrari utilizzano un sistema di frenata che si distingue notevolmente da quello della Mercedes, puntando di più sull’uso del freno motore per facilitare l’ingresso in curva. Aspetto, questo, che richiede un modo di guidare specifico. L’adattamento di Hamilton alla Ferrari non è semplice. Lui si è detto stupito in negativo dal fatto che l’impatto avuto con la Rossa si sta dimostrando più difficoltoso del previsto. Tutto è diverso, rispetto alla Mercedes che ha guidato dal 2013 al 2024 ed a bordo della quale ha vinto sei dei suoi sette titoli di campione del mondo di Formula 1.
Hamilton, cos’è che lo sta limitando
Alla Rossa, Hamilton ha trovato il freno motore, che mai aveva utilizzato prima. Ed anche i freni stessi sono molto diversi, come proprio Hamilton ha spiegato SkySport F1. Alla Ferrari, l’inglese ha trovato i freni della Brembo. Tutt’altra cosa rispetto ai Carbone Industrie. Questo non è un giudizio negativo verso l’azienda italiana, i cui freni sono altamente considerati nel paddock, ma piuttosto una questione di adattamento ad un sistema che ha utilizzato per così tanto tempo e che si comportava in modo diverso.

Il sistema frenante delle monoposto di Formula 1 funziona ad impianto idraulico, con i freni posteriori che sono sottoposti a tre meccanismi differenti, per rispettivamente i dischi, il freno motore e la frenata rigenerativa dell’MGU-K. Ci sono quindi tre tipi di freni, tutti soggetti al sistema BBW, Brake By Wire. Una volta che il pilota aziona il pedale del freno, un apposito sensore elettronico aziona la pressione da immettere nel circuito idraulico.
Questo bilancia l’azione del freno rigenerativo e quella del freno motore ed aiuta la monoposto ad affrontare la curva in maniera più efficace. C’è anche un bilanciamento tra la frenata anteriore e posteriore, con un sistema che sposta l’equilibrio sul retrotreno e favorisce ulteriormente il controllo della vettura. Ora Hamilton sta imparando a gestire il freno motore, un cui effetto è creare una asimmetria tra le ruote posteriori. Padroneggiarlo vuol dire riuscire a gestire la rotazione della monoposto durante le curve.
Leggi anche: Bomba Verstappen, una clausola lo porta via dalla Red Bull: “Andrà qui”
Il freno motore è un grande dilemma
Sebbene Hamilton possa riferirsi a entrambi i contributi (MGU-K e freno motore), è probabile che il suo focus sia sul freno motore, che agisce in modo indipendente rispetto al pedale del freno e viene meno solo quando il pilota riaccelera. La Ferrari non è l’unica scuderia a utilizzare il freno motore, ma sembra sfruttarlo in modo più aggressivo rispetto ad altre scuderie.

Due anni fa si parlava anche del controverso “freno a mano” della Red Bull, una strategia di frenata che coinvolgeva una combinazione di parametri del sistema frenante. In ogni caso, il freno motore rimane una leva fondamentale nella guida moderna di Formula 1, con manettini appositi sul volante per regolarne l’intensità.
Leggi anche: GP Bahrein, novità importanti sulla Ferrari: la SF-25 è tutta stravolta
Per usare al meglio il freno motore è necessaria una tecnica di guida accurata. Il modo in cui un pilota gestisce i cambi di marcia influisce sui regimi del motore e, di conseguenza, sulla forza frenante. L’uso del freno motore può destabilizzare l’asse posteriore della vettura, creando incertezze nel pilota, in particolare se non è abituato a questa dinamica. Anche per questo Hamilton sta facendo fatica ed avrà ancora bisogno di altri gran premi per prendere la piena confidenza con la sua vettura.





