L’Aquila: De Chirico, Tempestilli (18’st Mantini), Romanucci (1’st Ponzi), Scognamiglio, Brunetti, Massetti, Carbonelli, Pejic, D’Ercole (10’st Saurino), Shiba (50’st Basile), Di Ruocco (20’st Di Norcia). A disp. Meo, Ziroli, Di Francesco, Colombatti, Mantini. All. Lo Re
Taloro Gavoi: Forzati, Soro, A.Fadda, Secchi, Sau, Castro, Pusceddu, M.Fadda (7’st Fois), Falchi, Delussu (10’st Littarru), Mele. A. disp. Mozzo, Meloni, Porcu, Sedilesu, Cammarota, Sanna, Mastio. All. M.Fadda
Arbitro: Giordano di Grosseto (Cirillo-D’Ottavio di Roma)
Reti: 2’pt Castro aut. 9’st Brunetti, 30’st Flachi, 34’st Secchi
Note. Spettatori 2mila circa. Angoli 8-8. Ammoniti: Romanucci (L); Sau, M.Fadda, Falchi, Delussu, Littarru. Espulsi al 48’st Ponzi, Scognamiglio, Meo (L); Sau, Mele (T). Recuperi: 3’, 8’
L’Aquila. In finale per un posto in serie D ci va L’Aquila. Che nel doppio confronto mostra di avere maggiore qualità e organizzazione rispetto agli avversari del Taloro Gavoi. Ma la sfida di ritorno, al Gran Sasso d’Italia, lascia un po’ di amaro in bocca per l’epilogo finale dove in campo gli animi si accendono, sicuramente in maniera esagerata e dove si assiste ad una sorta di parapiglia generale sedato a fatica dal direttore di gara con ben 5 cartellini rossi. E Lo Re, piuttosto stizzito a fine gara, non usa tanti giri di parole per bollare l’atteggiamento provocatorio della squadra sarda per l’intero corso del match.
Eppure, per oltre 70’ la sfida è godibile sul piano del ritmo e delle giocate. Soprattutto per merito de L’Aquila, che ritrova Carbonelli e Pejic in mediana e che griffa immediatamente il vantaggio. Accelerazione sulla corsia mancina di Romanucci, sul traversone basso Castro, nel tentativo di anticipare Shiba mette nella propria porta. Il clima euforico del Gran Sasso, con oltre 2mila presenze, si accende immediatamente, anche perché i rossoblù nella gara di andata si erano imposti per 3-1.
L’Aquila, ovviamente, non forza troppo le giocate e preferisce fare possesso palla e aggredire gli avversari. Che ci mettono un po’ per reagire, mentre D’Ercole, il più ispirato tra gli aquilani, al 25’ prova a sorprendere il portiere avversario con un sinistro dal limite. Il Taloro si vede al 26’ con il piazzato di Castro: De Chirico è reattivo e devia oltre la traversa. Mentre al 33’ Castro, in maniera intelligente, innesca Falchi che sciupa la palla del pareggio. Strappa applausi, in pieno recupero, il tentativo volante di Massetti che non trova lo specchio della porta. Al rientro in campo L’Aquila accelera subito con il chiaro intento di chiudere ogni discorso qualificazione, anche se solo potenziale. Si accende Di Ruocco al 3’: l’esterno rientra sul destro, ma la conclusione a giro timbra il palo.
I successivi tentativi di Shiba e Massetti non trovano il bersaglio grosso. Al 9’ arriva il raddoppio: traversone di Massetti e inzuccata vincente di Brunetti sotto la traversa. La strada per la finale è tutta in discesa, anche perché L’Aquila continua a gestire il confronto con relativa tranquillità. Al 25’ il colpo di testa di Shiba sorvola di poco la traversa, mentre Lo Re ruota gli effettivi a disposizione.
Il calcio, a volte, è strano e i sardi, nella ripresa impalpabili dalla cintola in su, torno in linea di galleggiamento nello spazio di 4’. Alla mezzora la sortita di Littarru, con sponda di Mele, mette in condizione Falchi di accorciare le distanze. E dopo quattro giri di lancette il colpo di testa di Secchi, vale il 2-2 L’Aquila non si scompone, sfiora il nuovo vantaggio al 37’ con Shiba, ma in pieno recupero, in campo, si scatena un’autentica bagarre, con giocatori delle due squadre che vengono ai ferri corti. Dopo una lunga interruzione il direttore di gara estrae ben 5 cartelloni rossi. Tre sono sul versante aquilano, Meo direttamente dalla panchina, poi Ponzi e il capitano Scognamiglio, che visto lo stato di forma del difensore, rappresenta una perdita importante per la finale.
Il maxi-recupero non muta la sostanza: L’Aquila accede alla finale e si giocherà nella doppia sfida con i piemontesi del Chisola il pass per la serie D. Martedì il sorteggio per stabilire chi giocherà la prima in casa.