Pescara-Sampdoria 2-3: il Delfino affoga in difesa

pescara_formazionePescara. (4-2-3-1) Perin, Zanon (13’st Caprari), Capuano, Cosic, Balzano, Modesto, Cascione, Colucci, Quintero, Weiss (25’st Celik), Vukusic (36’ st Abbruscato). In panchina: Pelizzoli, Bocchetti, Soddimo, Crescenzi, Nielsen, Jonathas, Bjarnason. Allenatore: Giovanni Stroppa

Sampdoria (4-3-3): Berni, Berardi, Gastaldello, Rossini, Costa (23’st Castellini), Maresca, Obiang, Poli (23’ Soriano), Estigarribia, Eder (6’st Krsticic), Maxi Lopez. In panchina: Pozzi, De Silvestri, Poulsen, Renan, Tissone, Munari, Mustafi, Icardi, Falcone. Allenatore: Ciro Ferrara

Reti: 30’ e 75’ Maxi Lopez, 60’ Estegarribia, 74’Celik, 89’ Caprari

Arbitro: Pinzani di Empoli (Marazzo-Vuoto)

Ammoniti: Capuano, Weiss, Cascione, Eder, Soriano

 

Ancora un’imbarcata di goal per il Pescara, che cresce a dismisura in attacco ma lascia buchi in difesa che non trovano scuse. La precedente sfida contro la Sampdoria aveva regalato a Zeman la promozione matematica nella massima serie, questa dimostra al Delfino in Serie A tutti i suoi punti deboli. Oltre la gara e i 3 punti, si è persa una grande occasione in chiave salvezza.

Stroppa cerca la svolta, dopo due pesanti sconfitte, con una girandola di innesti: Modesto e Cosic per incollare meglio i mattoni del reparto arretrato, Quintero e Vukusic per oliare meglio gli ingranaggi della macchina d’attacco con Weiss come motore portante.

E i risultati, lì davanti, si vedono da subito. Weiss parte impegnando Berni dalla distanza, il portiere della Sampdoria, in campo al posto dell’infortunato Romero, cicca la presa ma riesce in due tempi a salvarsi. Un paio di minuti dopo, invece, può solo ringraziare il terzo legno: Gastaldello non contiene Vukusic che aggancia bene sul lancio lungo e conclude centrando la traversa.  Le geometrie biancazzurre tornano a convincere, come nell’avvio della prima gara contro l’Inter: al 21’ una magia di Quintero mette ancora Vukusic in bocca alla porta doriana, il croato cerca il diagonale radente che supera Berni ma esce a due dita dal palo lontano. La Samp accusa la spinta continua del Delfino, e al 23’ Berni rischia la papera più clamorosa di sempre: ritarda il rinvio e si fa piombare addosso Vukusic, ma l’anticipo del croato rimpalla solo sul fondo. E proprio come con i nerazzurri, la squadra di Stroppa va in svantaggio alla prima occasione degli avversari: una rapida distensione al 30’ dei liguri, che si avvantaggiano della solita difesa ballerina nel tenere il fuorigioco, Eder sfonda a destra e serve basso al centro dove Maxi Lopez, senza contenimento, appoggia comodamente dentro. Weiss cerca la reazione personale al 41’, rivendica anche il rigore per una trattenuta che non gli permette di raggiungere il cross di Cascione, ma per Pinzani, che due minuti prima ha ammonito lo slovacco per simulazione sulla falciata di Maresca al limite dell’area, è tutto regolare. Tra nervosismi e accenni di crescita dei blucerchiati, la prima frazione si conclude con il Pescara immeritatamente sotto.

La ripresa, infatti, conferma lo stato dei fatti: tre le occasioni da rete in dieci minuti. Quintero trova l’ottima sponda di Vukusic, ma anche la parata di Berni. Esplosivo il dribbling di Weiss, che rientra dalla sinistra dell’aria seminando avversari, ma poi spara il destro in curva dal centro dell’area. Infine la seconda traversa della gara per gli adriatici: stavolta Vukusic, però, la centra con una palombella mancina dalla lunetta. La storia si ripete al quarto d’ora, e la Samp raddoppia appena passa il confine: lancio da metà campo di Kristicic, ancora difesa alta e non padrona dell’offside sulla verticalizzazione, Estegarribia rimane in gioco per pochi centimetri e punta solitario Perin dalla, Balzano prova a recuperare in tuffo sulla conclusione del paraguaiano che riesce comunque a schiacciarla alle spalle del portierino pescarese. 0-2. Il sudamericano della Samp sembra aver giovato del cambio di marcatura: non era riuscito a scappare a Zanon, uscito per Caprari, ma con Balzano trova puntualmente la via libera. Davanti, però, gli ingranaggi girano bene: al 17’st Soriano sgambetta Quintero mentre triangola con Caprari sul limite della linea dell’area di rigore, Pinzani assegna la punizione da fuori, che Weiss fa girare a pochissimo dal palo a sinistra di Berni. Al 23’st è Caprari ad aggredire dalla mancina e ad arrivare al cospetto della porta ospite, l’appoggia corta ma Gastaldello spazza nella mischia sottorete. La regia colombiana di Quintero dà i suoi frutti: un assist strabiliante, al 31’st, che mette Celik in posizione che non contempla errore, e il Pescara trova la prima rete in serie A. 1-2. Ma la speranza, con una difesa del genere, dura solo un minuto: ancora Kristicic a spaccarla a metà con un’apertura precisa per Maxi Lopez, l’argentino non crede al campo lasciatogli a disposizione e trafigge Perin, l’unico incolpevole del reparto. 1-3. La staffilata dai 25 metri di Caprari, che mette a segno una mirabile rete ad un minuto dal 90’, rende il boccone solo più amaro. Nei quattro minuti di recupero assegnati dal fischietto di Empoli non basta tutta la grinta di Abbruscato a dare manforte agli assedi finali di Quintero e company.

Non basterà nemmeno tutta la soddisfazione per aver mostrato grande personalità e doti tecniche dalla metà campo in su a rintuzzare le martellate che pioveranno per la gestione della retroguardia: zero punti in classifica, e due partite perse contro due concorrenti alla salvezza, avviano ufficialmente, dopo solo tre giornate, il countdown per Stroppa.

Classifica dopo 3 giornate
Juventus, Napoli, Lazio, 9, Sampdoria 8, Fiorentina 6 ,Roma Catania 4, Torino, Inter, Milan, Genoa, Chievo, Parma, Bologna 3, Atalanta, Cagliari 2, Udinese, Palermo 1, Pescara 0, Siena -4

Inter-Torino posticipo 20:45

Penalizzazioni: Sampdoria e Torino 1 punto, Atalanta 2 punti, Siena 6 punti.

 

Daniele Galli


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