Questa la versione integrale del comunicato stampa: “La S.S. Teramo Calcio, a tutela della propria professionalità e correttezza, è costretta ad intervenire nella “vicenda” Napolano, onde chiare definitivamente gli aspetti della grottesca situazione. Il calciatore, a seguito delle trattative intavolate con il D.S. Marcello Di Giuseppe, aveva dato, da tempo, il proprio assenso al suo trasferimento in biancorosso; accordo da sottoscrivere alla presenza del proprio procuratore, il quale aveva pienamente avallato la scelta del Signor Napolano, al massimo entro la giornata del 17.7 u.s., tanto che tutti i dettagli erano stati definiti (durata, ingaggio). L’intesa, come detto raggiunta da tempo, non era stata annunciata pubblicamente su espressa richiesta del calciatore, il quale aveva chiesto tempo al fine di definire alcune questioni pendenti, così aveva riferito, con la U.S. Sambenedettese, Società con la quale aveva militato nella passata stagione. Circostanze, queste, tutte confermate dal Signor Napolano ai Signori Giornalisti nella conferenza stampa di presentazione tenuta il 16.07 u.s., giorno del ritiro precampionato. Sennonché, dopo aver effettuato il primo allenamento, il Signor Napolano, ha abbandonato la sede del ritiro, senza avvisare della sua decisione nessuno dei dirigenti biancorossi, quindi senza motivare la sua scelta. Rintracciato al telefono nella tarda sera del 16.07 u.s. (era irreperibile anche al suo procuratore, il quale era all’oscuro dei fatti) ha riferito di aver ricevuto non meglio precisate “pressioni” sul proprio profilo Facebook, che aveva anzi dovuto chiudere e che era sua intenzione continuare il rapporto con la U.S. Sambenedettese, annunciando l’avvenuta firma per la Società rossoblu. Il tutto nell’incredulità e all’insaputa anche del suo procuratore. Questi i fatti. La S.S. Teramo Calcio, preso atto del comportamento del Signor Napolano, altamente irriguardoso ed offensivo nei confronti della Società, dei tifosi biancorossi e della Città di Teramo, augura al Signor Napolano non tanto di conseguire nuovi successi in campo quanto, piuttosto, di acquisire, finalmente, quella maturità, quella serietà e quella professionalità, doti necessarie per poter affrontare il calcio professionistico, che ha dimostrato di non possedere nella vicenda che occupa”.
Francesco Graduato