Pescara: Anania, Zanon, Cascione, Capuano, Romagnoli, Soddimo (32′ st Caprari), Sansovini, Verratti (26′ st Togni), Balzano, Immobile, Nielsen (26′ st Kone). In panchina: Ragni, Maniero, Gessa, Martin. Allenatore: Zdenek Zeman
Reti: 17′ Immobile, 27′ st Cocco
Arbitro: Dino Tommasi di Bassano del Grappa (Bernardoni-Gava)
Ammoniti: Bergamelli, Verratti
Non basta il collaudo che rasenta, ormai, la perfezione per Zemanlandia, che all’Atleti azzurri d’Italia mette in scena la solita partita da squadra di vertice, ma non brilla come sa e paga l’aver fatto la gara senza chiuderla nelle molteplici occasioni disponibili. Impossibile non sottovalutare lo stop di 18 giorni che ha fatto scenere in campo la squadra di Zeman con i meccanismi non abbastanza oliati.
L’impostazione tattica di Salvioni tiene in scacco l’avvio del Pescara, che rimane con Balzano e Zanon ingessati sulle fasce ben pressate dall’Albinoleffe. A sganciare il freno e il piglio del Delfino è un errore terribile del portiere Offredi che al 17’ osa controllare con i piedi un retropassaggio nella propria area di con Immobile a mezzo metro: il capocannoniere non lo perdona e si porta in vantaggio con il 18° goal stagionale, il più facile di sempre. La partita si fa, allora, in discesa per la compagine di Zeman, che attiva l’ordinaria circolazione di palla alla quale nessuna difesa riesce a tenere il passo, tantomeno quella dell’Albinoleffe. Per la “celeste” la reazione si cerca in fase offensiva, a caccia della ripartenza di Cisse e delle incursioni di Cocco, ma Balzano e Romagnoli tengono a bada con classe e mestiere i due tentativi prima della mezzora. Rischia, invece, Capuano, che azzarda il retropassaggio e per poco non beffa con il pallonetto di testa il solito Anania piazzato fuori dai pali: la palla sfila sul fondo accanto al palo. Immobile cerca il raddoppio al 34’, ben lanciato in area dalla verticalizzazione di Zanon, il bomber pescarese spara col destro di controbalzo da centro area ma, stavolta, Offredi riesce a riparare respingendo la conclusione centrale. Al 39’ è Balzano a divorarsi lo 0-2: è lui ad avviare il triangolo di gran classe che dal vertice sinistro dell’area combina in fraseggio Soddimo e poi Verratti, che lo smarca morbido sul limite piccolo ma il terzino riesce a mandare solo sul fondo la girata al volo, con Offredi già rassegnato ad incassare il goal. Ci riprova ancora Balzano dalla stessa zolla al 44’, con un tiro-cross teso che Offredi stavolta riesce a smanacciare, evitando anche il servizio per Sansovini piazzato sul palo lungo. Foglio, allo scadere di un primo tempo senza un secondo di recupero, cerca la conclusione da distanza siderale, la traiettoria si abbassa all’ultimo ma non trova, comunque, la porta di Anania.
I quarantacinque minuti di riscaldamento portano in campo nella ripresa i biancazzurri ancora più fluidi e concentrati: in pochi secondi, con un triangolo largo una cinquantina di metri, Sansovini serve Soddimo sulla lunetta ma arriva troppo in corsa e liscia clamorosamente il destro dal limite. Le occasioni create dal Pescara non si contano, ma ad impressionare è la capacità di interrompere ogni impostazione dell’Albinoleffe: ottima l’interdizione di Verratti, mentre Balzano è un segugio a caccia di ogni pallone tra le gambe avversarie. Pecca d’egoismo Soddimo al 19’st, quando rientra verso la porta con una serpentina sulla linea di fondo a sinistra, ma invece di servire tanti compagni ben piazzati cerca la conclusione improbabile da dietro il palo. Tanto fa la squadra di Zeman, ma poco chiude, e come un fulmine a ciel sereno arriva il pareggio dell’Albinoleffe al 27’st: Cocco viene lasciato solo a staccare in area sulla sciabolata di Cristiano dalla trequarti, Romagnoli pensa a coprire Cisse e l’attaccante di proprietà del Cagliari mette la palla di testa alle spalle di Anania. 1-1. Una distrazione, la prima dell’intero match, che sgretola le fondamenta quanto costruito con una continuità pressoché ininterrotta. Al 32’st arriva l’atteso in maglia biancazzurra per Gianluca Caprari, che rileva un Soddimo più positivo del solito ma ancora troppo più attento ai fronzoli che al concreto. Si rifà nuovamente dell’errore Offredi, che a cinque minuti dal termine si fionda sul rasoterra fatto filtrare a centro area per l’inserimento in fuga di Kone e sventa in calcio d’angolo. Non arriva, con le gambe ormai pesanti, il forcing finale che poteva valere il riscatto degli adriatici, e Togni non crea il gioco che sa creare Verratti, forse tolto dal campo troppo presto.
Ora è tempo di recuperi e di tornare a giocare e ad allenarsi su campi sgombri dalla neve; con due gare in meno il Pescara è terzo, ma basta riprendere il giusto ritmo per ritornare ad essere Zemanlandia.
Daniele Galli