Grosseto: Narciso, Crimi, Consonni (34’st Moretti), Alfageme (22’st Mancino), Caridi (39’st Lupoli), Petras, Sforzini, Giallombardo, Padella, Ronaldo, Antei. In panchina: Mangiapelo, Formiconi, Gerardi, Nanni. Allenatore: Roberto Giannini
Reti: 22′ Sansovini, 40′ Alfageme, 36’st Sforzini
Ammoniti: Caridi, Giallombardo, Antei, Gessa, Zanon, Cascione, Ronaldo
Arbitro: Luigi Nasca di Bari. (Melloni-Segna)
Pescara. Due le facce mostrate dalla squadra di Zeman nella 17° giornata di Serie b: la prima è quella del primo tempo, che ha dominato sul Grosseto di Giannini, subendo il pareggio alla prima conclusione ospite e recriminando un goal fantasma; la seconda appartiene ad una ripresa dormiente, che lascia il gioco boemo negli spogliatoi e incassa la prima sconfitta all’Adriatico.
Sembra più una sgambata che una partita quella che il Pescara lascia intravedere sin da subito: già al primo minuti Sansovini arriva alla doppia battuta, ma Insigne, da zero metri con la porta spalancata, la spara in curva calciando clamorosamente alto sulla seconda respinta di Narciso. Si direbbe un colpo sfortunato, e invece al 9’ si replica: nuova occasione limpida per l’attacco delfino con Sansovini, pescato in posizione regolare, che al momento del tiro cicca il pallone favorendo la parata del portiere. Un rischio incredibile, invece, quello che si concedono al 20’ gli uomini di Zeman: Capuano va totalmente a vuoto nell’intervento alla trequarti su Sforzini, che si lancia verso la porta ma fa i conti con Anania che gli esce provvidenzialmente basso a negargli il tentativo a rete. Goal mangiato-goal subito, e nel rovescio di fronte il Pescara è in vantaggio: filtrante di Gessa che manda Nicco sul palo a sinistra di Narcisco, morbidissimo il cross sul palo opposto che Sansovini gira in rete con un gran gesto acrobatico. La rete conferma il dominio dei padroni di casa, trainati dalle ripetute conclusioni del capitano e dai dribbling di Insigne; un pericolo costante per Narciso, anche su calcio piazzato: Gessa fa girare una punizione dal limite che sibila a 3 dita dal palo alla destra del portiere del Grosseto.Ma tanto spinge e tanto concede la squadra di Zeman, che al 40’ si fa infilare con la difesa tipicamente altissima, Alfageme trova una prateria tra se e Anania che scarta con maestria e appoggia la palla nel sacco. Beffa clamorosa per gli adriatici, trafitti dalla prima freccia scoccata dai maremmani Ma continua la beffa, e da malasorte si tramuta in orrore: ancora più clamorosa della prima occasione, Insigne al 42’ cicca un’altra palla sottoporta, con la sfera che gli rimane sotto la suola quando accorre puntuale sul cross basso proveniente dalla discesa sulla destra di Zanon. Al 44’, infine, il rullo compressore biancazzurro grida al goal quando Immobile dilaga in area e riesce a concludere di potenza nonostante la marcatura, la palla colpisce la parte bassa della traversa e sembra rimbalzare oltre la linea, ma il signor Nasca decide, fulmineo, che la rete è solo fantasma. Un errore maiuscolo dell’arbitro e del suo assistente Segna, entrambi sorpresi dall’apertura di 40 metri servita per l’attaccante scuola Juve, che chiude il primo tempo.
La ripresa parte sugli stessi toni della prima frazione: il Pescara che domina nella metà campo ospite e il Grosseto sfrutta la casualità: insicura l’uscita Anania al 5’st che si fa anticipare da Alfageme, il giovane ex riesce nuovamente a saltarlo ma si defila troppo sul fondo, trova la conclusione angolata ma Capuano salva la porta. Petterini e Maniero sostituiscono Sansovini e Nicco: la doppia scelta di Zeman, al 20’st, non cambia nulla, ma risponde ad un dinamismo dei maremmani in crescita costante. La svolta, però, non avviene, anzi, il Pescara si spegne e la partita lo segue complessivamente fino alla mezzora; poi due sussulti ravvicinati di Immobile, che prima trova l’opposizione in mischia e poi alza sopra la traversa il tiro in distensione da centro area. A dieci dal termine, il ‘principe’ Giannini inserisce Moretti per Consonni: suo l’assist lungo per Sforzini che dai 15 metri conclude al volo surclassando la marcatura di Zanon. Fulmine a ciel sereno per il Delfino, colpito ancora una volta sulla distrazione e, comunque, troppo assopito nella seconda parte della ripresa. Nulla più, inspiegabile la regressione pescarese, tanto sfortunato quanto inconcreto sottoporta, che butta nel cestino una schedina dal segno 1 fisso, sottoscritto da tutti dopo il primo tempo. E ora si torna a fare i conti con l’Hellas Verona, storica rivale che ha battuto il Livorno e supera la squadra del neo-presidente Sebastiani al secondo posto.
Daniele Galli