“Si tratta di un milione 300mila euro” spiega meglio Antonetti, “una cifra che non siamo in grado di sopportare. Finora abbiamo tenuto fede ai nostri doveri e fatto di tutto per sopperire a una sofferenza economica che ci trasciniamo da un po’. Adesso, però, non possiamo più portare avanti un discorso così importante come la serie A. La Teramo Basket per noi non ha un futuro”.
A penalizzare la società una serie di problemi che avrebbero caratterizzato il club fin dagli esordi, come la mancanza assoluta di sponsorizzazioni nella prima stagione agonistica e l’assenza di sostegno economico dal 2008 da parte delle istituzioni. “Basti pensare” sottolinea il presidente a riguardo “che fino a questa data abbiamo ricevuto 600mila euro annui da Comune e Provincia. Una cifra importante, la cui mancanza negli anni successivi si è sinceramente fatta sentire”.
In realtà, che il Teramo Basket stesse affrontando un particolare momento economico era noto a tutti, da quando lo stesso Antonetti aveva chiesto aiuto alle istituzioni nel corso di una conferenza stampa indetta lo scorso dicembre. A quell’appello, però, nessuno avrebbe risposto e ora il rischio di veder morire la realtà cestistica teramana si fa davvero concreto.
Per non vedere disperso il patrimonio di una intera città e di una regione, la dirigenza lancia un appello alle istituzioni e alle imprese. “E’ il momento che questo territorio” dichiara il presidente “trovi le risorse e la volontà per evitare una fine sicura. Chi ha a cuore quest’eccellenza deve intervenire in tempi brevi”.
Anche perchè le scadenze incombono: è fissato, infatti, al 30 maggio il termine ultimo per l’iscrizione al campionato di basket. Un tempo irrisorio, forse, per una problematica di tali dimensioni, ma certamente un obiettivo non impossibile da raggiungere. La dirigenza si dichiara disposta a passare la palla, sperando che il Teramo Basket possa avere un futuro. “Chi vorrà” continua Antonetti “dovrà però iniziare a correre da stasera, ribadendo comunque che io credo ancora ciecamente alla vittoria della squadra sul campo. Ma questa è un’altra gara, del tutto svincolata da quanto sta accadendo”.
Come più volte ribadito nel corso della conferenza, Teramo merita un futuro nel panorama della pallacanestro italiana, se non fosse altro per la realtà creata finora grazie all’unione di tanti, cittadini e imprese, che alla Banca Tercas Teramo hanno creduto col cuore. “Abbiamo davvero fatto più di quello che potevamo” ha concluso Carlo Antonetti. “Adesso si aprono altre strade che purtroppo non dipendono da noi”.
Tania Di Simone