Domenica scorsa il ragazzo, al termine della partita del Giulianova, avrebbe avuto un gesto di stizza nei confronti dei 15 tifosi al seguito che avevano contestato già in terra toscana tutti per il risultato maturato al termine della gara. Oggi allo stadio Fadini il clima è stato piuttosto testo e qualche battibecco c’è stato anche tra alcuni tifosi che stavano contestando e altri, invece, che avevano preso le difese della società. Agli ultrà non è piaciuta la politica del presidente D’Agostino che è accusato di aver fatto poco o nulla per il ripescaggio, di aver intascato i soldi della valorizzazione dei giovani e della cessione di alcuni elementi senza averli reinvestiti, di aver tesserato giocatori che avrebbero portato soldi alla società.
Accuse pesantissime nei confronti del numero uno del sodalizio giuliese. Al tecnico Cerone è stato rimproverato anche il suo trascorso con l’Avezzano mentre alcuni giocatori sono stati invitati ad andare via o addirittura di giocare “per aver comprato una maglia”. Nel mirino anche il direttore generale Giuseppe Tambone. Insomma, non è proprio il clima ideale per uscire dalla crisi. Domenica arriva il Prato, avversario tradizionalmente tosto. Il Giulianova, assieme al Celano e all’Aquila è a quota zero in classifica. E se non si inverte la rotta, la situazione è destinata a precipitare. Servirebbe una serie di risultati positivi per poter calmare le acque. A partire dalla sfida di domenica in casa. In caso di ulteriore sconfitta, è chiaro che la contestazione assumerebbe proporzioni ben più consistenti. Intanto i tifosi della curva stanno disertando l’acquisto dell’abbonamento perché non vogliono essere “schedati” tramite la tessera del tifoso voluta dal ministro Roberto Maroni.
Lino Nazionale