Pescara (4-3-1-2): Fiorillo; Zampano, Fornasier, Zuparic, Crescenzi; Memushaj, Mandragora, Verre; Benali (70 Fiamozzi); Caprari (66’ Forte), Lapadula (61’ Sansovini). In panchina: Aresti, Bruno, Selasi, Torreira, Cocco, Mitrita. Allenatore: Massimo Oddo.
Crotone (3-5-2): Cordaz; Yao, Claiton, Ferrari; Balasa (55’ Zampano), Capezzi, Salzano (61’ Ricci), Barberis; Modesto, Stoian (75’ Tounkara), Budimir. In panchina: Festa, Cremonesi, Paro, Martella, Torromino, De Giorgio. Allenatore: Ivan Juric.
Reti: 16’ Memushaj (rig), 40’ e 46’ Lapadula, 58’ Caprari, 66’ Dos Santos,
Arbitro: Riccardo Pinzani di Empoli (Avellano-Villa)
Ammoniti: Dos Santos, Crescenzi, Claiton, Tounkara, Ferrari, Capezzi,
Il Pescara ospita la capolista Crotone, cercando di capire se la partita saltata a Novara abbia potuto fermare il grande slancio dopo la striscia positiva. Prova ostica per Oddo che si ritrova con Campagnaro infortunato ma recupera capitan Memushaj dopo lungo tempo; Cocco parte ancora dalla panchina, sempre più confermato Caprari in coppia con bomber Lapadula, assistiti da Benali. Juric schiera due ex su tre nel trio d’attacco crotonese: Stoian e Modesto, insieme a Budimir, ma relega alla panchina il suo Zampano ed evita il confronto tra gemelli con il terzino biancazzurro.
Ci vuole un quarto d’ora per scaldare i motori, ma poi la gara diventa un Gran Premio d’emozioni. Azione e reazione al 14’: Crescenzi discende sulla sinistra e va al cross per Lapadula la Cordaz lo anticipa sul colpo di testa e rinvia per Modesto che va al cross dalla parte opposta per Modesto, a sua volta anticipato nell’inzuccata dai pugni di Fiorillo. A ritmi alti gioca meglio il Pescara, arrivando subito alla svolta al 15’: Caprari insiste in percussione fino al cross dalla mancina, in area la tocca Yao con un braccio, seppur vicino al corpo, e l’arbitro Pinzani decreta il calcio di rigore, Memushaj spiazza Cordaz con un tocco morbido e trasforma per l’1-0. Galvanizzati dal vantaggio, crescono esponenzialmente d’intesa Caprari e Lapadula, con la retroguardia ospite costretta agli straordinari per arginare le due punte adriatiche. Ma l’offensiva della squadra di Juric è certo finita: al 32’ Stoian trova la gran giocata di Stoian dalla distanza, si gira e cerca la reazione col destro costringendo Fiorillo al tuffo per salvarsi in corner. Le redini del match, comunque, rimangono in mano al Delfino, che sciupa il raddoppio al 34’: Caprari prova a tirare in scivolata anziché controllare, tutto solo davanti a Codaz, sul lancio profondo di Mandragora. Appena può, il Crotone risponde pericoloso: al 38’ Fiorillo deve rifugiarsi nuovamente in corner sul colpo di testa di Balasa. Nettamente superiore, però, la trama biancazzurra: impeccabile la manovra in orizzontale sulla trequarti al 40’, un coro tra Mandragora, Crescenzi, Caprari e Memushaj che, infine, la fa filtrare in verticale per Lapadula che trapela sul filo del fuorigioco e la mette all’angolino basso. 2-0. Tutti pronti a rientrare negli spogliatoi dopo il raddoppio, tranne Budimir che, al 44’, si ritrova al tu per tu con Fiorillo ma si fa bloccare la conclusione dai piedi del portiere pescarese. Nel recupero ci prova anche Belasa, ma trova solo l’esterno della rete.
L’intervallo e il doppio vantaggio non tirano il freno alla coppia d’oro di Oddo, che dopo un solo minuto di ripresa segna ancora: Caprari lancia, Lapadula scatta nuovamente sul pelo del fuorigioco, taglia in due la difesa e infila ancora Cordaz sul palo destro. 3-0. Inarrestabili per i calabresi, i due si ripetono nello schema all’8’st ma Cordaz riesce ad opporsi con i piedi a Lapadula. Il Crotone è ormai fiaccato e ancor meno può quando il Pescara attacca sul lungo spazio: al 13’st Zampano ridiscende la fascia destra assistito da Lapadula, finta sul difensore e affondo sul vertice dell’area, scarico basso a centro area per Caprari che stavolta non sbaglia e mette dentro di prima intenzione per il 4-0. La macchina di Oddo è ormai in fuga solitaria verso il traguardo, ma perde un colpo al 21’st su punizione battuta all’altezza della bandierina dagli ospiti, nella mischia in area Dos Santos salta più di tutti e, di testa, segna il 4-1. Juric ci prova a scuotere i suoi con le sostituzioni, ma ormai il Delfino è inarrivabile; Oddo, di contro, si risparmia Lapadula per il recupero con il Novara di martedì e regala il gran ritorno al “sindaco” Sansovini, regalando ad entrambi la standing ovation. Infonde, così, maggior entusiasmo ai suoi e, strategicamente, regala minuti anche a Forte, inserendolo per Caprari prima dopo l’ora di gioco. Fino alla fine è solo gestione delle energie per l’impegno ravvicinato dei biancazzurri, mentre gli ospiti non riescono ad andare oltre il nervosismo per la cocente sconfitta, raccogliendo una sequela di cartellini gialli. Al triplice fischio è il tripudio dell’Adriatico, con i tifosi esaltati come non si vedeva dai tempi di Zeman.
E’ il trionfo di mister Oddo che non solo allunga a tre la striscia delle vittorie consecutive, ma riesce a conquistare la (sua) città con un gioco impermeabile ad ogni critica. Il Pescara vince, convince e, con una gara da recuperare, è proiettata verso il secondo posto in classifica, con la possibilità di riprendere proprio l’ormai ex capolista Crotone: chapeau.